Di Matteo infanga Berlusconi Ira di FI: "In Rai è inaccettabile"

Le dichiarazioni choc del pm: "Patto tra clan e Berlusconi". Insorgono gli azzurri: "Quello di Di Matteo un vaniloquio da mitomane"

Di Matteo infanga Berlusconi Ira di FI: "In Rai è inaccettabile"

Ancora una volta bufera sulla Rai. E questa volta tocca a Rai Tre e all'Annunziata. A scatenare una vera e propria bufera sono state le parole del pm Di Matteo ospite a In Mezz'Ora. Nel corso del suo intervento, il magistrato ha parlato anche del processo Dell'Utri lasciandosi andare a commenti che non hanno alcun fodnamento giudiziario. Di Matteo ha affermato: "Evidentemente questo paese sconta deficit di memoria su questi fatti. Voglio riferirmi alla sentenza di Cassazione che ha condannato il senatore Dell'Utri per concorso in associazione mafiosa. In quella sentenza viene consacrato un dato: nel 1974 venne stipulato un patto tra le più importanti famiglie mafiose palermitane e l'allora imprenditore Berlusconi, questo patto è stato rispettato almeno fino al 1992 da entrambe le parti. Dell'Utri è stato condannato come intermediario di quel patto che ha visto protagonista anche l'allora imprenditore Berlusconi". Parole molto pesanti che di fatto hanno scatenato l'immediata reazione di Forza Italia.

Il primo a criticare fortemente l'intervista andata in onda sul servizio pubblico è Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai che all'Adnkronos afferma: "Oggi su Rai Tre è andato in onda un vaniloquio da mitomane, protagonista il dott. Nino Di Matteo, sedicente magistrato, di sicuro membro del Csm con l'ossessione per Silvio Berlusconi, che cita a casaccio dati giudiziari e si duole -a che titolo, non si sa- della presunta superficialità degli italiani. È la prova (televisiva), che chiunque a casa ha potuto per fortuna apprezzare, di quanto male possano intendere il loro delicatissimo e rispettabile lavoro alcuni magistrati vanitosi, a caccia di protagonismo personale e politico. Non solo inventano processi ridicoli e squalificanti persino per uno studente di giurisprudenza (figuriamoci per un magistrato) ma pretendano pure che diventino, per tutti gli italiani, unico elemento di discriminazione politica verso chi, evidentemente, qualificano loro avversario politico. Fossi un magistrato, mi guarderei la puntata di Mezz'Ora in più, prenderei appunti per capire come non ci si comporta se si vuol bene alla magistratura, e poi chiederei a Di Matteo i danni d'immagine".

Poi è intervenuto anche il portavoce dei gruppi alla Camera e al Senato, Giorgio Mulè: "Oramai in Rai siamo all’anarchia informativa: oggi pomeriggio è stato il turno di Rai Tre di incaricarsi di lordare impunemente Silvio Berlusconi attraverso un’intervista a un magistrato nella trasmissione di Lucia Annunziata. Accostare il presidente Berlusconi e Forza Italia addirittura alle stragi di Cosa Nostra degli anni Novanta - aggiunge - merita solo un’espressione: fa schifo. Perchè significa bestemmiare la storia e l’impegno di Berlusconi, dei governi a sua guida e di Forza Italia per fare in modo di arrestare i boss e far pagare ai mafiosi in carcere ogni loro responsabilità.

Un impegno straordinario che oggi non ha trovato spazio in Rai, neanche sotto forma di dubbio, durante l’inginocchiamento davanti al magistrato intervistato. Questa Rai delle marchette al governo e della crocifissione dell’opposizione merita la stessa espressione dell’intervista di oggi: fa schifo".

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