Mauritius, volo Alitalia fermo. Respinti 40 lombardi e veneti

Sui 212 passeggeri italiani sbarco vietato a chi arriva dalle zone rosse. Un Flixbus da Milano bloccato a Lione

Mauritius, volo Alitalia fermo. Respinti 40 lombardi e veneti

L'aumento di casi «italiani» è altamente preoccupante, dice l'Oms. Ma l'epidemia non è dichiarabile come pandemia, perché «stiamo valutando diffusione geografica del virus e al momento non c'è allargamento su larga scala», spiega Tedros Adhanom Ghebreyesus. L'Italia ha intanto predisposto il rientro dalle Mauritius di 40 turisti italiani bloccati ieri mattina al loro arrivo sull'isola dell'Oceano indiano: nessuno avrebbe mostrato sintomi del coronavirus, ma le autorità locali ne hanno impedito lo sbarco «in base a disposizioni non trasmesse alla compagnia prima dell'arrivo», chiarisce Alitalia.

Sul volo partito da Roma, atterrato all'aeroporto di Mauritius alle 10,45 locali (le 7,45 in Italia) con a bordo 212 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio, solo quelli provenienti da Veneto e Lombardia sono stati bloccati, a meno che non si fossero sottoposti a una quarantena ospedaliera in loco. La compagnia ne ha annunciato il rimpatrio immediato «su richiesta degli stessi, nonostante nessuno di loro abbia dichiarato sintomi di qualsivoglia malessere».

I timori sono proseguiti Oltralpe, quando nei pressi di Lione un pullman Flixbus, partito da Milano e transitato a Torino, è stato bloccato intorno alle 7,45 nell'autostazione di Perrache. Una passeggera ha chiamato la polizia, allarmata dalla «forte e anomala tosse» dell'autista, seguita da altri sintomi di un passeggero. Bus immediatamente «confinato». Quasi 5 ore di quarantena a bordo, fino all'analisi di possibili casi infetti e poi liberi tutti. L'autista, portato in ospedale per i test con il passeggero, è risultato negativo.

Il «caso» potrebbe imporre limitazioni alla mobilità degli italiani verso la Francia? Da Flixbus, la situazione è monitorata «con massima attenzione», ma «attualmente le autorità non raccomandano misure specifiche», afferma un portavoce dell'azienda. Gli autobus provenienti dall'Italia non sono quindi soggetti a controlli sistematici nonostante la psicosi. La questione degli spostamenti si estende allo sport. Domani 2.500-3mila tifosi italiani sono attesi per la partita Olympique Lione-Juventus allo stadio di Lione. Il club, in contatto con Quai d'Orsay, Farnesina e Uefa, fa sapere che «non ci sono restrizioni per i supporter italiani». Ma le decisioni potrebbero cambiare.

Per ora, nessun controllo speciale degli autobus dall'Italia, né tanto meno per gli italiani che hanno programmato un viaggio a Nizza per il carnevale. Cautela sulla chiusura della frontiera da parte del governo francese, dunque, che ieri ha però deciso di instaurare «misure straordinarie precauzionali». Evitare cioè «qualsiasi uscita non necessaria» per chiunque rientri dalle regioni italiane colpite dal Covid-19; una sorta di quarantena volontaria. Diverso il discorso nelle scuole: bambini e ragazzi rientrati dalle vacanze, se transitati nelle due regioni italiane più esposte al contagio, «non devono essere mandati all'asilo, a scuola, all'università o al liceo per due settimane», scrive il ministero.

La Francia ha infatti inserito Lombardia e Veneto tra le zone ad alto rischio. Quarantena obbligatoria per chi ha sintomi, uso di mascherine e misurazione della febbre più volte a giorno per chi ci è anche solo passato; le stesse misure applicate a chi arriva da Cina, Hong Kong, Singapore e Corea del Sud. Paura anche a Parigi, ieri mattina, per la quarantena scattata in un commissariato del XIII° arrondissement dove tre turisti cinesi si erano recati per denunciare un furto.

Uno di loro avrebbe presentato sintomi influenzali, tosse sospetta. Nessuno entra o esce per un paio d'ore. Panico e infine il test: negativo. Il numero di contagiati in Francia è fermo a 12 ricoverati e un decesso (un cinese ottuagenario).

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