Coronavirus

Medici, infermieri, anziani: c'è il piano per il vaccino

Allo studio la lista dei siti. Locatelli ammette: "Ancora problemi con la catena del freddo"

Medici, infermieri, anziani: c'è il piano per il vaccino

Medici, infermieri e anziani fragili. Saranno loro i primi a ricevere le dosi di vaccino anti Covid che dovrebbero essere disponibili entro la fine di gennaio. Anche se si auspica di poter iniziare la somministrazione già dal mese di dicembre. Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, conferma di essere già all'opera per la realizzazione del piano vaccinale dal punto di vista della sanità pubblica: allocazione priorità, identificazione target vaccinali, siti, chi e dove vaccinare. Rezza ha anche precisato che della logistica invece si occuperà il commissario Domenico Arcuri. Al commissario Arcuri quindi il compito di superare i problemi legati alla conservazione a meno 80 gradi. «C'è qualche problema per la catena del freddo per la distribuzione del vaccino Covid ma era noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica», assicura Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità che ha ricordato che oltre alla profilassi in preparazione alla Pfizer «ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando», alludendo al candidato di Astrazeneca che dovrebbe garantire all'Italia 3 milioni di dosi entro i primi del prossimo anno.

A disposizione subito un milione e 700 mila dosi che andranno agli operatori sanitari: oltre 400mila medici e circa 350mila infermieri. Poi ne arriveranno 13,5 milioni grazie all'accordo europeo con Pfizer per 300 milioni di dosi che ne assegna 27 al nostro Paese. La dose per raggiungere l'immunità è doppia. I conti sono facili: la popolazione anziana over 70 in Italia supera gli 11 milioni cittadini quindi saranno loro ad assorbire la quasi totalità delle dosi nel 2021. La popolazione più giovane dovrà probabilmente aspettare di più.

Per la somministrazione di massa entreranno in scena ovviamente gli ambulatori e i centri vaccinali. In prima fila anche i medici di famiglia che metteranno in atto la stessa operatività prevista per le vaccinazioni influenzali. Per ora non è contemplata la somministrazione in farmacia per i rischi legati agli eventuali effetti collaterali: la vaccinazione è un atto medico che richiede procedure di sicurezza che non possono essere garantite in farmacia.

Arcuri per la parte che gli compete ieri ha sollecitato gli enti locali ad individuare siti per lo stoccaggio dei vaccini in collaborazione con le aziende farmaceutiche.

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