Menzogna sui migranti "Bimba morta a bordo". Poi la Marina salva tutti

Segnalato un gommone in avaria e accusata l'Italia di attendismo. Nessuno resta in mare

Menzogna sui migranti "Bimba morta a bordo". Poi la Marina salva tutti

«I migranti riferiscono che una bambina di 5 anni è morta a bordo» di un gommone alla deriva spara via twitter Alarm phone, il centralino dei talebani dell'accoglienza accusando la Marina militare di non intervenire per prestare soccorso. Peccato che quasi in contemporanea al tweet, il pattugliatore Cigala Fulgosi salva ben 100 migranti. A bordo non c'era nessuna bambina morta, ma per ore i talebani dell'accoglienza hanno addirittura evocato lo spettro del nazismo sulla Marina militare.

«Di fatto si sta creando una specie di Centro di ricerca e soccorso targato Ong con il numero francese di Alarm phone, che pensa di gestire i salvataggi o pseudo tali al posto degli Stati. Addirittura con ricognizioni aeree, che poi danno ordini alle navi militari» sbotta una fonte del Giornale in prima linea nella lotta all'immigrazione clandestina. E aggiunge: «Il numero francese delle Ong lo usano anche i trafficanti sotto mentite spoglie, o meno, per sollecitare i soccorsi».

L'ennesima storiaccia delle Ong comincia mercoledì mattina quando l'aereo di ricognizione Moonbird, della tedesca Sea watch decolla da Lampedusa per sorvolare il Mediterraneo. Settanta miglia a nord di Tripoli, in acque di competenza della Guardia costiera libica, avvista un gommone con un centinaio di migranti a bordo e posta una foto. Il natante viaggia spedito nel mare calmo e non sta minimamente affondando, ma l'Ong volante lancia subito l'allarme.

I libici, come ha scoperto il Giornale, fanno salpare una motovedetta per intercettare i migranti, che si guasta e deve tornare indietro. Nel frattempo viene allertato Alarm phone, che si scatena a colpi di tweet. Il gommone arriva a 80-90 miglia dalla Libia, in direzione di Lampedusa e comincia ad avere problemi al motore e al galleggiamento. In ogni caso il porto sicuro più vicino rimane la Tunisia, ma in zona c'è il pattugliatore Fulgosi impegnato per l'urgenza sicurezza della crisi libica.

Le Ong sparano a zero sulla Marina militare colpevole di non intervenire. Il no global Luca Casarini, portavoce di Mediterranea, sotto indagine per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, pontifica: «Ci sono molti bambini e donne incinte. @ItalianNavy è in zona. Dovete farli morire per il risultato delle elezioni?».

In realtà la Marina ha sempre tenuto sotto controllo la situazione lanciando un elicottero e altri velivoli anche in volo notturno per evitare disastri. Quando Alarm phone spara la balla della bambina morta l'unità navale sta lanciando il soccorso alle 8.40 di ieri mattina. I marinai recuperano 100 migranti comprese 17 donne e 23 minori, che dovrebbero venire sbarcati a Genova secondo il Viminale.

Nelle stesse ore, per far montare ad arte l'indignazione, Sea watch fa circolare un video del 23 maggio girato da Colibrì, il secondo aereo delle Ong. Si vedono dei migranti in mare vicini a un gommone in difficoltà. Uno annega e ovviamente la colpa è della nave militare Bettica nelle vicinanze. L'unità si trova a due ore di navigazione, non una, come propagandato dalle Ong. E il gommone è a 43 miglia dalla Libia, sempre in acque di soccorso di Tripoli. Non a caso interviene la motovedetta Fezzan, che recupera i migranti in difficoltà. Nave Bettica aveva inviato un elicottero, che ha «constatato l'avvenuto recupero dei migranti» da parte dei libici.

Le gravi accuse delle Ong sono «del tutto false e strumentali! Non permetto a nessuno di dire che la nostra Marina Militare abbia ignorato il soccorso di persone in pericolo di vita» annuncia Elisabetta Trenta, ministro della Difesa.

La verità è che stanno riprendendo gli sbarchi: in maggio, fino a lunedì, erano arrivati 711 migranti, ma negli ultimi due giorni sono approdate altre 66 persone che si sommano ai 100 recuperati da nave Fulgosi.

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