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L'ultimo bluff di Conte: il Mes "favore agli altri" ​ma nessuno lo richiede

Il presidente dell'Eurogruppo, Mario Centeno, spiega che "per ora nessun Paese" ha espresso interesse. Ma Conte aveva detto che non accettarlo sarebbe stato un torto ai Paesi interessati

L'ultimo bluff di Conte: il Mes "favore agli altri" ​ma nessuno lo richiede

Vi ricordate cosa aveva detto il premier Giuseppe Conte lo scorso 21 aprile a proposito del Mes, in un passaggio chiave della sua informativa al Senato? Rifiutare la nuova linea di credito che fa capo al Mes "significherebbe fare un torto ai Paesi, che pure sono a noi affiancati in questa battaglia, e che intendono invece usufruirne. Resto però convinto che all'Italia serva altro". "Ci sono Paesi in Ue che hanno dimostrato interesse" al Mes senza condizioni, ha detto in aula. "La Spagna ha dimostrato di essere interessata purché non abbia le condizionalità" previste prima dell'emergenza. Peccato che l'unico governo in Europa che sembra essere intenzionato ad accedere al Fondo salva-stati sia proprio il governo italiano.

A smentire la tesi del Presidente del Consiglio Conte il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno, secondo il quale "per ora nessun Paese" ha espresso interesse per la linea di credito del Mes. Centeno, durante una conferenza stampa al termine della riunione in teleconferenza dei ministri delle Finanze della zona euro, ha ammesso che per ora nessun Paese ha deciso di accedere al Meccanismo europeo di stabilità. "È una buona notizia che la linea di credito sia disponibile. È un backstop. È un meccanismo di assicurazione per tutti noi. Dobbiamo apprezzarlo in termini di facilità per tutti i paesi rispetto al funzionamento dei mercati", ha spiegato Centeno.

I Paesi del sud europei sembrano lasciare sola l'Italia. Spagna, Portogallo e Grecia dicono no al Mes, conferma anche l'Huffington Post. Almeno per ora, i tre governi del blocco meridionale Ue sono dell’idea che non ci siano le condizioni per ricorrere alla nuova linea di credito messa a punto dal Fondo Salva-Stati per affrontare l’emergenza sanitaria del Covid. Il ministro delle Finanze di Atene Christos Staikouras ha affermato a Skai Tv che la Grecia, della nuova linea di credito pandemica, "attualmente non ha bisogno" in base ai dati economici attuali. Dello stesso avviso il Portogallo, che ha escluso la possibilità di ricorrere al Mes: "Le linee precauzionali sono destinate ai Paesi che incontrano difficoltà finanziarie sui mercati e il Portogallo, a causa degli aggiustamenti fatti negli anni passati, in questo momento ce l’ha, regolare e anche abbastanza favorevole. Ora, quindi, non sembra che l’attivazione di una linea di credito del Mes abbia senso", ha affermato Ricardo Mourinho Félix, viceministro e segretario di Stato alle Finanze. Insomma, "può essere utilizzato in situazione di necessità, ma non è questo il caso". Uguale la Spagna: per il ministro delle Finanze María Jesús Montero è "positivo che esista il Mes, ma in questo momento il Governo trova una buona accoglienza sul mercato del debito".

Vani, per ora, gli "spot" del commissario europeo all'economia Paolo Gentiloni. Le linee di credito del Mes anti pandemia, o Pandemic Crisis Support, ha spiegato, in conferenza stamoa sono "disponibili, pronte per l'uso. La sola condizione, ripeto, la sola condizione per usarle è che i soldi devono essere usati per spese sanitarie dirette e indirette.

Non c'è niente di nascosto".

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