Altissima tensione nel governo. L'ultimo Cdm è stato davvero di fuoco. Scontro durissimo, muro contro muro ed esecutivo in bilico. È questo il quadro che è uscito dal Consiglio dei Ministri. Le urla e i dissidi non si sono fermati dietro le porte chiuse del Cdm. I leghisti di fatto ora sono in pressing su Salvini per portare il Carroccio alla rottura con il Movimento Cinque Stelle: "Non possiamo andare avanti con questi qua. Il 27 maggio, comunque vada, mettiamo fine a questa storia", avrebbero detto i fedelissimi del leader della Lega, secondo quanto riporta Repubblica. A innescare l'ira della Lega le resistenze da parte dei grillini sul Salva Roma. I Cinque Stelle hanno chiesto l'approvazione del piano che prevede nuovi fondi per la Capitale che vanno a ripianare il debito, Salvini invece sin da subito si è detto contrario: "I debiti di Roma se li tiene la Raggi". Ed ecco qui che si consuma la rottura. Salvini a Conte dice poche parole: "Se i grillini insistono col Salva Roma, io mi presento con i ministri della Lega al completo e voto contro". A questo punto Conte, come ricorda IlGiornale, mette nel mirino Di Maio: "Non c’è alternativa, vuoi fare cadere tutto per questa storia? Sacrifichi tutto per rincorrere due punti nei sondaggi?".
Poi all'arrivo di Di Maio (in ritardo) in Consiglio dei Ministro va in scena l'ultima lite tra i due. Di Maio avrebbe detto: "Per un tuo capriccio penalizzi i romani. Ti comporti in modo allucinante. Mi accoltelli alle spalle, ma andrai a sbattere". Salvini ribatte colpo su colpo e passa al contrattacco: "Continua così - replica Salvini - parla quanto ti pare, ma tanto questa norma, così com’è, non passerà mai". Il Salva Roma finisce nel cestino. Di Maio lascia il Consiglio dei Ministri quando ormai la norma è naufragata. Qui sarebbe stata pronunciata una frase che ha il sapore della minaccia. Di Maio avrebbe detto a Salvini: "Continua così, fai pure.
Forse non l’hai capito, ma la tua sarà una vittoria di Pirro...". Un messaggio chiaro per il caso Siri. L'ultima spiaggia grillina è infatti la battaglia per le dimissioni del sottosegratrio del Carroccio indagato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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