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"Mi fa tristezza chi cambia partito". La stoccata di Salvini a Di Maio

Matteo Salvini ha affrontato i temi più caldi dell'attualità politica tra la scissione dei 5s e l'emergenza migranti, assicurando il suo no a un altro governo di larghe intese

"Mi fa tristezza chi cambia partito". La stoccata di Salvini a Di Maio

Ospite di Telelombardia, Matteo Salvini ha analizzato l'attualità politica del Paese. Tanti i temi toccati dal leader della Lega, che non ha risparmiato un passaggio sulla scissione del Movimento 5 stelle, tema principale di questi ultimi giorni. "Io ho la tessera della Lega da 30 anni, e tra venti e trenta anni non cambierò partito, al massimo farò l'orto. Spero che gli italiani si ricordino di chi cambia partito, invece...", ha punto il leader della Lega, sottolineando anche le ipocrisie dei grillini che puntavano il dito contro i loro colleghi che cambiavano casacca.

Ma Matteo Salvini non vuole entrare all'interno delle dinamiche che hanno portato alla scissione del M5s, un argomento del quale il senatore non ha alcun interesse a occuparsi: "Tra un anno si vota. Mi auguro che gli elettori si ricordino di chi ha portato a casa i risultati, e chi invece cambia partito. Poi chi ha ragione tra Conte e Di Maio mi interessa meno di zero. Mi fa tristezza chi cambia partito".

Ma al di là dei disordini dei "biodegradati" 5s, Matteo Salvini ha problemi ben più seri di cui occuparsi, come l'ennesima emergenza migranti estiva. Sono decine di migliaia quelli già sbarcati sulle coste italiane nei primi sei mesi dell'anno, in numero superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Così come il senatore della Lega pone dei paletti fissi ai possibili passi indietro in ambito pensionistico, con il ritorno della riforma Fornero: "Tasse, lavoro, pensioni e Equitalia, noi lavoriamo giorno e notte, sicuramente su alcuni punti cardine, come ritorno della Fornero, sanatorie per migranti e cittadinanze con ius soli".

Ma questi sono soprattutto i mesi della preparazione alla campagna elettorale del 2023, quando gli italiani saranno chiamati a rinnovare il parlamento, al quale spetterà il compito di formare la nuova squadra governativa. Stop ai governi di larghe intese: questa sembra essere la direzione indicata da tutti i partiti e anche a Matteo Salvini: "Il Governo con il Pd è una missione di fede, ma c'era la pandemia. Lavorare tutti i giorni con chi passa il tempo a insultarti è faticoso. Per questo sto lavorando per una squadra del centrodestra compatta che presenteremo agli italiani prima del voto".

Il leader della Lega, quindi, chiude con un'ennesima stoccata ai giallorossi: "Poi se ci danno fiducia basta accordini, anche perché Pd e M5s vanno e vengono".

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