Migranti, la Caritas contro l'accordo con la Libia: "Scaricabarile"

Il responsabile immigrazione della Caritas Italiana, Oliviero Forti, critica l'accordo con la Libia: "Non accettiamo l’idea di esternalizzare le frontiere europee facendo fare ad alcuni Paesi, prima la Turchia e oggi la Libia, le sentinelle d’Europa"

Migranti, la Caritas contro l'accordo con la Libia: "Scaricabarile"

Dura presa di posizione della Caritas contro l'accordo tra Italia e Libia per contrastare i traffici di esseri umani lungo la cosiddetta "rotta centrale" del Mediterraneo. "L’idea di esternalizzare le frontiere europee facendo fare ad alcuni Paesi, prima la Turchia e oggi la Libia, le sentinelle d’Europa è una modalità che noi non accettiamo perché è la politica dello scarica barile". Lo ha detto il responsabile immigrazione della Caritas Italiana, Oliviero Forti, in un’intervista al tg di Tv2000, commentando il vertice di Malta che oggi ha dato sostegno all’applicazione dell’accordo Italia-Libia.

Questo piano è "stato fatto con la Turchia - ha ricordato Forti - ma aveva delle precondizioni politiche e sociali che gli ha permesso di arginare effettivamente i flussi. La Libia, invece, si fa fatica a definirlo Paese perché attualmente ha un leader che non è riconosciuto internamente dalle varie forze presenti nel Paese. La Libia ha un riconoscimento internazionale ma con una fragilità e debolezza che rischia di far naufragare il piano ancor prima che venga attuato".

Il vertice di Malta, ha aggiunto Forti, "tenta di affrontare la questione migratoria, soprattutto dalla Libia verso le coste italiane, con un approccio che non presenta alcuna novità rispetto al passato. L’idea, attraverso questo piano, di contrastare i trafficanti non ha mai funzionato.

Quando si è tentato d’implementarla ha creato il contrario: da un lato ha rafforzato i trafficanti e dall’altro ha messo ancora più a rischio la vita di chi cerca di raggiungere il nostro Paese".

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