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Migranti, lo strappo della Caritas: nelle chiese letta l'omelia anti Salvini

Il governo chiude il centro migranti di Como. E la Caritas si mette di traverso. Le proteste dei preti durante la Messa. Ma la Lega: "Non accettiamo ingerenze in politica"

Migranti, lo strappo della Caritas: nelle chiese letta l'omelia anti Salvini

A Como la Chiesa cattolica e la Lega sono ormai ai ferri corti. A dividerli è, ancora una volta, l'emergenza immigrazione e in particolar modo la decisione del governo gialloverde di chiudere il centro migranti di via Regina. Domenica scorsa, riporta il Corriere di Como, molti parroci della città, aderendo all'appello lanciato dalla Caritas, hanno letto durante l'omelia una lettera contro Matteo Salvini. "Non ho mai messo in discussione il ruolo della Diocesi, dei volontari e dalla Caritas, anzi rispetto il loro impegno. Ma non è possibile accettare ingerenze nella politica", tuona il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni, che ora ha chiesto un incontro urgente al vescovo di Como.

"Il campo era nato per una situazione di emergenza". Molteni lo mette subito in chiaro zittendo le rimostranze della Caritas e dei preti comaschi. "Passata la fase critica, che ha comunque comportato la proroga di un anno nell'apertura - fa notare il sottosegretario all'Interno - era giusto, viste le condizioni attuali, procedere con lo sgombero e la chiusura della struttura. Per mantenere in funzione il campo ci volevano delle motivazioni che nessuno ci ha presentato, e inoltre ha dei costi non indifferenti". A infastidire la Lega non è stata tanto la presa di posizione ma il fatto che la scorsa domenica dagli altari delle principali chiese lariane sia stato lanciato un messaggio chiaramente politico.

Quello letto durante la Santa Messa della scorsa domenica, come racconta il Corriere di Como, ricalca la nota diffusa il giorno prima dalla Caritas. In calce la firma di don Fabio Fornera, vicario episcopale per la pastorale. "Sappiamo bene che i migranti e i poveri non spariranno dall’oggi al domani, essendo la nostra città un luogo di frontiera - recita la lettera - i migranti continuano ad arrivare e senza un reale impegno globale all’accompagnamento umano dei flussi, in un luogo di frontiera come il nostro è logico che i passaggi non siano destinati a esaurirsi". Poi il durissimo attacco al governo Conte: "Riteniamo ipocrita sfruttare le competenze di cittadini, associazioni e volontari quando serve.

Per poi invece ignorarli, non interpellarli e non ascoltarli prima di operare scelte che intaccano la vivibilità della stessa città".

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