Milano la nuova regina per qualità della vita (Roma è 20 posti dietro)

Sul podio anche Bolzano e Aosta. La capitale batte Firenze e Torino, Vibo Valentia ultima

Milano la nuova regina per qualità della vita (Roma è 20 posti dietro)

Shopping, finanza, design, ristorazione. E poi la Scala (anche quella del calcio). L'eccellenza è di casa a Milano. E non è una novità. Si sa pure che è la città da bere, che gli affitti sono alti, come alto è lo smog e il rischio nebbia di questi tempi. Leggendarie verità. Però la notizia è un'altra: da ieri Milano primeggia anche in qualità della vita, che è poi la summa di tutto. Battute corazzate montane come Bolzano, Belluno e Aosta: città che fanno pensare alla vita sana, all'aria pura, all'ordine.

Dunque nell'indagine 2018 de Il Sole 24 Ore sulla vivibilità delle province italiane il capoluogo lombardo festeggia l'inedito primato, piazzandosi ben 7 volte su 42 nei primi tre posti per le performance conseguite negli indicatori del benessere. In effetti lo scettro di provincia più vivibile d'Italia l'aveva già sfiorato quattro volte, fermandosi al secondo posto nel 2003 e 2004 e poi nel 2015 e nel 2016. Il resto delle grandi città vede Bologna piazzarsi settima e Roma ventunesima (migliora di tre posizioni la classifica 2017). La capitale batte Firenze di una posizione. Male, molto male Torino 38esima. Come di consueto qualità della vita misurata in 42 indicatori divisi in sei macroaree («Ricchezza e consumi», «Affari e lavoro», «Ambiente e servizi», «Demografia e società», «Giustizia e sicurezza», «Cultura e tempo libero»), riferiti all'anno appena trascorso. Milano, ad esempio, svetta negli indicatori del reddito (prima per depositi in banca pro capite e consumi medi in beni durevoli). È seconda per prezzo medio di vendita delle case, ma è ultima per il costo medio degli affitti. Èd è pure tra le città più litigiose e meno sicure del Paese, seconda solo a Napoli per le rapine. È medaglia di bronzo, infine, per spesa al botteghino in spettacoli. Milano fa anche da traino alle altre province lombarde, tutte con classifica migliore rispetto all'anno scorso, tranne Sondrio e Como. Nella top-ten la consueta parata di province dell'arco alpino e così anche quest'anno Bolzano, Aosta, Belluno (la vincitrice 2017) e Trento restano nella parte alta della classifica. Più in generale è il Triveneto a popolare le prime trenta posizioni. Solo Venezia e Rovigo si piazzano poco dopo.

In coda alla graduatoria c'è molto Sud. Maglia nera è Vibo Valentia, ultima per durata media dei processi e città che spende troppo poco per minori, disabili e anziani. È la quarta volta che compare sul fondo, circondata da molte province del Sud. Quattro province pugliesi, poi, scivolano tra le ultime 10 (Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia). In controtendenza solo Lecce, che sale di 12 posizioni al posto 92 e Bari che guadagna nove posizioni. Quando si parla di lavoro è tutto il Centronord il protagonista con Bolzano che batte Ascoli e Grosseto che spicca per numero di imprese.

Come dicevamo, il Sud è spesso confinato nei bassifondi della classifica, ma recupera terreno nella categoria «Demografia e società»: Napoli è la città metropolitana più giovane ed è seconda per tasso di Natalità assieme a Catania.

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