Minaccia russa. "Tomahawkall'Ucraina? Rischi atomici"

Mosca: "Una seria escalation". Ira di Baltici e Polonia su Merkel

Minaccia russa. "Tomahawkall'Ucraina? Rischi atomici"
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Sembra un film già visto. La Russia fa quello che vuole e continua a bombardare l'Ucraina. Appena qualcuno si mette in mezzo per fermare la strage quotidiana prima ancora che la guerra, a questo giro gli stati Uniti, ecco arrivare nuove minacce e accuse sparse, agli altri s'intende, di voler una fantomatica escalation anziché la pace. Il preteso questa volta è la probabile consegna di missili Tomahawk all'Ucraina da parte di Trump, stufo delle continue prese in giro da parte di Putin. Sarebbe "una seria escalation, si parla di missili che possono anche portare ordigni nucleari", ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, preannunciando quindi la centoventiduesima potenziale escalation dall'inizio del conflitto, naturalmente sempre per responsabilità di altri, proprio mentre, nel giorno del suo compleanno, Putin riprende ad attaccare anche le strutture energetiche ucraine.

"Dobbiamo aspettare dichiarazioni più chiare da parte di Trump, continuiamo a ritenere che il presidente Trump mantenga la volontà politica di promuovere una soluzione del conflitto ucraino attraverso negoziati pacifici e politici", ha precisato Peskov, lanciando comunque l'ennesima minaccia nemmeno troppo velata all'Occidente, reo di aiutare l'Ucraina invasa. Il suo capo, Putin, ha festeggiato il 73º compleanno dopo avere presieduto una riunione del Consiglio di sicurezza. Tra le telefonate di auguri ricevute, poche da parte dei leader mondiali, non sono mancate quelle previste, dal nordcoreano Kim Jong-Un al bielorusso Aleksandr Lukashenko, passando per quelli di Azerbaijan, Nicaragua, Turkmenistan oltre a un messaggio dal presidente cinese Xi Jinping. Anche quello turco Erdogan ha alzato il telefono, tornando a ribadire la volontà di farsi garante per una trattativa di pace. A proposito di leader, è polemica sull'ex Cancelliera tedesca Angela Merkel che in visita a Budapest da Viktor Orbán sulla guerra in Ucraina ha detto: "A giugno 2021 volevo un nuovo formato in cui l'Unione Europea potesse parlare direttamente con Putin ma non era sostenuto da tutti, Paesi baltici e Polonia erano contrari", scatenando la reazione degli stessi che si sentono accusati di essere in qualche modo corresponsabili del conflitto.

Nel frattempo, oltre agli obiettivi civili, anche le infrastrutture energetiche e dei trasporti ucraine sono finite nel mirino degli attacchi russi. Colpiti impianti energetici e rete ferroviaria nelle regioni di Poltava, Chernihiv e Sumy, con migliaia di persone rimaste senza corrente, il disegno di Mosca è chiaro: "La Russia sta cercando di trasformare il freddo e l'oscurità in un'arma", ha denunciato il vice primo ministro Oleksiy Kuleba, con il presidente Zelensky che ha ordinato misure per rafforzare il sistema elettrico. Allarme anche per la centrale nucleare di Zaporizhzhia: "I continui attacchi russi sono una minaccia per una catastrofe nucleare su scala continentale", accusa Kiev. Di contro un attacco ucraino condotto da "partigiani infiltrati" ha causato il deragliamento di un treno che trasportava carichi militari nella regione di San Pietroburgo.

Intanto resta alta la tensione sul fronte Est della Nato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella venerdì sarà alla base militare di Amari, in Estonia, ultimo avamposto dell'Europa al confine con la Russia dove è in servizio anche personale dell'Aeronautica Militare e dell'Esercito italiano. Il nostro Paese ha assunto la responsabilità della sorveglianza dello spazio aereo baltico a partire da agosto, installando anche un sistema antimissile Samp-T.

Il governo lettone invece ha deciso di continuare la chiusura parziale dello spazio aereo vicino al confine con la Bielorussia e la Russia per il costante rischio di sconfinamento da parte di droni russi. Un altro film già visto.

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