Politica

"Una guerra mondiale? Noi...". I russi svelano il perché dell'attacco

La nota del dicastero guidato da Sergej Lavrov "giustifica" l'intervento russo in Ucraina col rischio che una Kiev rafforzata da Stati Uniti e NATO possa causare problemi peggiori

"Una guerra mondiale? Noi...". I russi svelano il perché dell'attacco

Una nota del Ministero degli Esteri Russo presieduto da mister nyet Sergej Lavrov "giustifica" in chiave preventiva l'azione militare parlando di un'offensiva su larga scala avviata dalla Russia ai danni del Ucraina non come iniziativa volta a favorire l'inizio di una guerra, bensì come un tentativo di evitare il conflitto di portata globale: "L'operazione russa in Ucraina non è l'inizio di una guerra, ma un tentativo di prevenire una guerra mondiale", si legge.

Una nota sintomatica dell'idea della "protezione della sicurezza" dei confini professata dalla Russia, che intende smilitarizzare totalmente l'Ucraina ed impedire in tutti i modi che possa entrare nella NATO, col timore che Mosca possa finire a tiro di missili dell'alleanza atlantica.

Mentre continuano le operazioni militari su tre fronti da parte dell'esercito russo e mentre si stringe il cerchio soprattutto da Nord intorno alla capitale Kiev, la Russia torna dunque ad utilizzare un "linguaggio di potenza" che è lo stesso scelto da Vladimir Putin ieri notte per annunciare l'inizio dell'offensiva militare: "In caso di interferenze ci saranno conseguenze mai viste prima nella storia". Un ammonimento a tutte le forze straniere ma con un chiaro riferimento ai membri della NATO. Un ammonimento che ha il sapore della sfida.

Si attende, anche per questo, una reazione non solo politica e diplomatica da parte dell'Alleanza Atlantica, di fronte ad una guerra lampo che potrebbe già nelle prossime ore risolversi con la capitolazione di Kiev. Il presidente americano Joe Biden ha convocato una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale per cercare di capire se, e in che modo, poter intervenire a difesa dell'Ucraina senza rischiare di far precipitare ancor di più il corso degli eventi. Gli Stati Uniti avevano promesso già martedì di di rafforzare la presenza militare intorno alla Bielorussia e all'Ucraina (nel Baltico, in Polonia e in Romania) e gli alleati europei che al momento hanno mantenuto la linea già annunciata nelle scorse settimane di non intervenire se non disponendo sanzioni contro la Russia.

Non è detto però che a breve la situazione non possa evolversi in altri modi, anche perché c'è il rischio di una risposta dell'esercito ucraino nei confronti della Bielorussia da cui sono partite le offensive militari sul fronte Nord da parte della Russia. Un'altra criticità che potrebbe portare ad un allargamento del conflitto e che rischierebbe sempre di più di coinvolgere i paesi limitrofi o comunque di minacciare la sicurezza degli Stati membri della NATO di tutta la regione. Dalle realtà che si affacciano sul Mar Nero come Romania, Slovacchia e Ungheria fino a Nord verso la Polonia e i paesi del Mar Baltico dove il contingente militare della NATO è già stato rafforzato.

Joe Biden parlerà dalla Casa Bianca alle 18 ora italiana.

Commenti