Politica

Il "ministro" grillino all'attacco: "Flat tax non va bene per l'Italia"

Roventini rompe il silenzio dopo il voto e torna ad attaccare il punto numero uno del programma del centrodestra

Il "ministro" grillino all'attacco: "Flat tax non va bene per l'Italia"

I Cinque Stelle in piena trattativa per arrivare alla poltrona di palazzo Chigi, subito dopo il voto del 4 marzo hanno preferito mettere da parte il tema flat tax e in queste settimane si fa fatica a trovare un attacco diretto alla proprosta numero uno del programma di centrodestra. Almeno fino a oggi. A rompere il silenzio e ad attaccare la flat tax (come già aveva fatto nella fase pre-voto) è stato Andrea Roventini, l'uomo indicato da Di Maio come possibile ministro dell'Economia in un governo pentastellato. Ai microfoni di Zapping su Radio Uno, Roventini afferma: "È l’opposto dell’equità". Poi a chi gli chiede se questo punto possa essere un potenziale problema con la Lega, risponde: "Sì, la Flat Tax non ha alcun fondamento, nè empirico nè teorico. Va bene solo per un’economia di piccolissime dimensioni. Non va bene - taglia corto - per un Paese come l’Italia".

Insomma una posizione chiara che di fatto potrebbe incrinare i rapporti tra pentastellati e leghisti in vista delle consultazioni che partiranno dal prossimo quattro marzo al Quirinale. Roventini nel suo intervento ha anche parlato della sua poszione riguardo il tema delle privatizzazioni: "Per come è andata l’economia negli ultimi anni, spesso i gioielli e le imprese pulsanti che ci sono in Italia hanno un forte controllo pubblico. Quindi le nomine sono importanti per sviluppo del Paese. «No, soprattutto se fatte per monetizzare. Vanno fatte se c’è una vera ragione economica per farle". Infine ha anche parlato del nodo Alitalia: "È un caso spinoso, difficile da risolvere per ogni governo. C’era quasi riuscito il governo Prodi a ottenere un accordo favorevole che fu fatto fallire, in quel caso in maniera irresponsabile.

Non necessariamente - annota l’economista M5s - Alitalia deve essere in mano pubblica, perchè non ha competenze tecnologiche specifiche che possono servire al Paese o che possono promuovere lo sviluppo di altri settori strategici".

Commenti