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Il ministro Madia vara nuove misure contro l'assenteismo

Un atto di indirizzo generale emesso dal Ministero della Funzione pubblica introduce un tetto massimo di assenze per malattia durante l'anno. Ministro Madia: "Nessuna stretta, più diritti"

Il ministro Madia vara nuove misure contro l'assenteismo

Combattere l'assenteismo introducendo un tetto massimo di assenze per malattia durante l'anno. È quanto prevede un atto di indirizzo generale adottato dal ministro della Funzione pubblica Marianna Madia in occasione del rinnovo dei contratti. Tuttavia, come ha precisato la ministra, "per patologie gravi saranno riconosciute le giornate post terapia, oggi escluse".

Che cosa significa? In pratica, se in base alle vecchie regole i giorni di day-hospital non venivano conteggiati ai fini del calcolo dei giorni di malattia (e delle conseguenti decurtazioni economiche), con l'entrata in vigore delle nuove norme sarà l'Aran a dover includere nei giorni di assenza anche quelli collegati alle giornate di ricovero obbligato.

Ecco perché Madia, con un cinguettio pubblicato nella mattinata di lunedì sul suo profilo Twitter, ha specificato che non è prevista "nessuna stretta, ma più diritti". In realtà, dietro a questo nuovo pacchetto di misure varato dal Ministero della Funzione pubblica si cela la volontà di proseguire nella lotta che il governo ha ingaggiato di recente contro i "furbetti del cartellino", prevedendo un numero masimo di giorni di assenza dall'ufficio per malattia.

Secondo quanto previsto dal Testo unico sul pubblico impiego - appena modificato in base ad alcuni decreti attuativi pubblicati in Gazzetta ufficiale - toccherà proprio all'Aran calcolare i giorni di malattia concessi al dipendente pubblico che dovrà sottoporsi a particolari terapie salva-vita. Ogni procedura, che dovrà svolgersi nel rispetto del capitolo del Testo unico dedicato a permessi, assenze e malattia, sarà poi sottoposta ai controlli di legittimità formale e sostanziale da parte dell'Inps.

In ogni caso, l'assenza dal lavoro dovrà sempre essere giustificata da un'attestazione rilasciata dalla struttura, pubblica o privata, dove il dipendente-paziente ha svolto la visita. Il certificato dovrà inoltre essere trasmesso all'amministrazione presso la quale lavora il dipendente pubblico, secondo una procedura di trasparenza basata sull'interazione tra gli istituti coinvolti.

Infine ogni dipendente avrà il proprio "conto" presso una "banca delle ore", indicata come "base di partenza per ulteriori avanzamenti nella direzione di una maggiore conciliazione e tra tempi di vita e di lavoro".

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