
Troppi ragazzini di 16 anni hanno "il coltellino facile" stile Genny Savastano, lo portano nella tasca dei jeans, perfino a scuola, e lo sfoderano alla prima rissa, spesso incapaci di gestire in altro modo i conflitti. Prima che la "moda" degeneri come in Francia - dove il governo è stato costretto a organizzare campagne di prevenzione anti couteau e a montare i metal detector nelle scuole - il leader leghista Matteo Salvini e la Lega presentano la loro proposta di legge. Cioè chiedono una modifica del codice penale per imporre ai minorenni le stesse pene degli adulti. E per punire chi li istiga: i fomentatori che instradano i ragazzini a "imitare Gomorra" e a commettere delitti inneggiando alla cultura mafiosa verranno puniti con la reclusione fino a tre anni. Nel mirino ci finiscono anche trapper, cantanti neomelodici e influencer che veicolano messaggi di violenza. I reati compiuti dagli under 18 sono 44mila all'anno e a spaventare sono le aggressioni per futili motivi, che raccontano di come l'atto violento sia spesso "normalizzato" nelle crew dei "bro". "I 15, 16, 17 anni di oggi - sottolinea Salvini - non sono quelli dei miei tempi quando non esistevano i telefonini, c'erano la cabina a gettoni, il ghiacciolo e il pallone. I ragazzi non giravano con il coltello. Il coltello - ha ironizzato - lo avevi se andavi per funghi. Sono cambiati i tempi, il sedicenne di oggi è molto più maturo, ha molti più strumenti, quindi oneri e onori".
La nuova linea (giudicata dal Pd una "follia giuridica") si articola in una stretta sull'istigazione a delinquere a danno dei minori, nell'oscuramento dei profili social dei condannati ("In rete c'è un letamaio che non ha limiti") e nell'istituzione del garante delle vittime della criminalità. "Sono proposte - ha detto Salvini che offriamo alla coalizione di centrodestra ma anche a tutti, sono di buon senso: abbiamo un garante dei detenuti ma non un garante delle vittime, voglio vedere chi dice di no". La proposta è stata ribattezzata legge Giogiò, in memoria di Giovanbattista Cutolo, il musicista 24enne ucciso a colpi di pistola a Napoli la sera del 31 agosto di due anni fa, mentre si trovava con la fidanzata in paninoteca. Il ragazzo stava cercando di mettere pace in una lite, nella quale non c'entrava nulla, quando fu colpito da vari colpi di pistola da un pregiudicato a piede libero. Sua madre, Daniela Di Maggio, è appena stata candidata dalla Lega in Campania proprio per sostenere questa battaglia contro la criminalità minorile. Nel mirino, dicevamo, anche i messaggi di alcune canzoni neomelodiche. "Massima libertà di pensiero - sottolinea il senatore Gianluca Cantalamessa - ma se dei clan organizzano cose ad arte per attirare i ragazzi, bisogna intervenire". "Il problema non è censurare il cantante - sottolinea Salvini - è che se uno fa il video con il mitra non è libertà di pensiero ma è un demente".
Tra i modelli negativi citati (ma in questo non con eventuali risvolti penali) anche fiction come Gomorra: "La fiction Gomorra non ha modelli positivi - dice Cantalamessa - mentre quando eravamo piccoli c'era il buono e il cattivo e quindi il bambino sceglieva. In queste fiction non c'è il modello positivo, sono tutti cattivi".