Economia

Mittal paga i fornitori ed evita il blocco

I commissari chiedono il rinvio della causa. Invitalia verso l'ingresso

Mittal paga i fornitori ed evita il blocco

Doppia schiarita nella trattativa che sta portando al nuovo piano industriale per l'ex Ilva di Taranto. ArcelorMittal «ha garantito il pagamento del 100% dei lavori scaduti al 31 ottobre impegnandosi a pagare il restante entro il 15 dicembre». L'impegno della multinazionale è stato confermato ieri dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e da Confindustria Taranto, dopo l'incontro allo stabilimento. Il primo di una due giorni he vedrà oggi anche la partecipazione dell'ad Lucia Morselli.

Progressi che si accompagnano alle novità sul fronte giudiziario. Domani, infatti, l'udienza a Milano sul ricorso d'urgenza dei commissari straordinari dell'ex Ilva contro ArcelorMittal, potrebbe saltare. I commissari sarebbero intenzionati a chiedere un rinvio che dia modo alle parti di trovare un accordo. Una trattativa a tre in cui si inserisce anche il governo che si prepara, come anticipato sabato dal Giornale, a entrare in campo attivamente con una newco che - attraverso il cantiere Taranto - realizzi il green new deal sognato dal premier Giuseppe Conte. Una mossa che convincerà definitivamente Arcelor Mittal a restare. Secondo indiscrezioni delle ultime ore, sarebbe infatti stata la multinazionale (e non il governo) a chiedere una discesa in campo dello Stato nella partita. «Oltre alla difficile situazione di mercato a spaventare i Mittal è stata la vicenda dello scudo penale», ha spiegato al Sussidiario Giuseppe Sabella, direttore di Think.industry 4.0 aggiungendo che la multinazionale è stata «abbandonata in un campo minato, dove le istituzioni hanno fatto a gara ad alimentare la tensione».

L'improvviso cambio di passo di ArcelorMittal, sarebbe stato quindi favorito dalla promessa del premier Conte di esporsi con i capitali dello Stato a Taranto. Su questo fronte i rumor indicano come probabile il coinvolgimento di Invitalia. Sul tavolo della trattativa restano però tanti nodi da sciogliere: produzione (quanta e come) ed esuberi in primis.

Quanto all'altoforno 2, che sarebbe da mettere a norma entro i primi di dicembre, i commissari hanno chiesto ieri una proroga.

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