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Morto Yvan Colonna, rischio caos in Corsica

Yvan Colonna, per oltre quattro anni l'uomo più ricercato di Francia, è morto lunedì in un ospedale di Marsiglia dopo 19 giorni di coma

Morto Yvan Colonna, rischio caos in Corsica

Yvan Colonna, per oltre quattro anni l'uomo più ricercato di Francia, è morto lunedì in un ospedale di Marsiglia dopo 19 giorni di coma. Storico militante dell'indipendentismo corso, stava scontando l'ergastolo ad Arles, in Provenza, per l'omicidio del prefetto Claude Erignac avvenuto nel 1998.

Il nazionalista, che si è sempre dichiarato innocente, è deceduto a seguito del violento attacco subito in carcere il 2 marzo scorso, quando nella palestra dell'istituto penitenziario, è stato picchiato per otto minuti - senza che nessuna guardia carceraria intervenisse - da un camerunense islamista condannato a nove anni di reclusione per terrorismo, dopo aver combattuto gli occidentali in Afghanistan. «Yvan Colonna, patriota corso, vive per l'eternità. Noi saremo sempre al tuo fianco», ha twittato in corso il partito «Femu a Corsica» di Gilles Simeoni, il presidente autonomista del Consiglio esecutivo dell'isola. Poco prima la famiglia aveva confermato il decesso, chiedendo riservatezza. «Yvan Colonna, morto per la Corsica», ha postato sui social «Core in Fronte», il principale partito indipendentista, accompagnando il messaggio con una foto del militante. All'annuncio della morte, alcune decine di persone si sono riunite a Bastia davanti al Palazzo di Giustizia, appendendo striscioni con lo slogan «Statu francese assassinu». L'aggressione di marzo ha scatenato la rabbia del movimento indipendentista, che nelle ultime due settimane ha manifestato e messo a ferro e fuoco diverse città della Corsica. Dopo le violenze, il presidente Macron, che oggi ha esortato alla «calma e responsabilità», ha promesso l'autonomia e ha spedito sull'isola il ministro dell'Interno Gérald Darmanin, con la speranza di calmare i nazionalisti. Le trattative dovrebbero iniziare ad aprile, ma con la morte di Colonna la situazione potrebbe infiammarsi velocemente. Nuovi raduni di protesta sono già stati indetti ad Ajaccio e Bastia per i prossimi giorni. E come se questo non bastasse, è tornato anche lo spettro del conflitto armato. Il 16 marzo il Fronte di Liberazione Nazionale della Corsica - discioltosi nel 2014 - con una lettera al quotidiano Corse Matin, ha annunciato la ripresa della lotta clandestina, lodando i giovani che negli ultimi giorni sono scesi in piazza. Yvan Colonna, che dalla stampa francese veniva chiamato «il pastore di Cargèse», non sapendo però, che in Corsica «u pastore» è considerato soprattutto un uomo libero, non c'è più. Ma per i nazionalisti, che amano chiamare i fratelli di lotta semplicemente con il loro nome, rimarrà sempre Yvan, martire della causa corsa.

Mentre per tutti gli altri resterà l'assassino del prefetto Erignac.

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