Moscovici: "Rischio Italia, vedo dei piccoli Mussolini"

Il commissario attacca poi la Commissione smentisce. Ma il politico socialista francese è a caccia di un ruolo

Moscovici: "Rischio Italia, vedo dei piccoli Mussolini"

Nemmeno i funzionari più navigati della Commissione europea hanno preso sul serio la sparata contro l'Italia di Pierre Moscovici. Parlando degli anni Trenta, il commissario agli Affari economici ha detto che oggi in Europa «non c'è Hitler» ma «forse dei piccoli Mussolini». Frase subito interpretata come un attacco all'Italia. E al ministro dell'Interno Matteo Salvini, «il più nazionalista» dei ministri dell'Interno, «dal momento che il suo Paese ha più di tutti bisogno della solidarietà europea».

A stretto giro di posta è arrivata una precisazione ufficiosa dell'esecutivo europeo. In sintesi: Moscovici non ha detto che l'Italia è un problema nell'Eurozona e la battuta sui piccoli Mussolini «va letta nel contesto della situazione dell'Europa in generale».

Ma ieri dalle parti di Bruxelles bastava scavare pochissimo per fare emergere l'unica vera interpretazione. Moscovici, come altri membri del governo europeo, è a fine corsa e in cerca di visibilità. Parla per il suo partito e per se stesso più che per la Commissione europea. L'esecutivo Ue guidato da Jean Claude Juncker esaurirà il suo mandato tra un anno e una volta esaminati i bilanci 2019 degli stati membri di fatto avrà completato il suo ciclo. Per questo i commissari stanno facendo le loro mosse, da interpretare più in chiave personale che europea.

Moscovici, ad esempio, vorrebbe diventare il «candidato di punta» alla presidenza della Commissione per il Partito socialista. Il Ps non ha molte possibilità di guidare l'esecutivo europeo (i sondaggi danno la sinistra storica in caduta libera), ma la candidatura gli permetterebbe di mantenere un profilo alto in Ue, visto che un rientro nella Francia di Emmanuel Macron, presidente di sinistra ma non socialista, non è un'opzione percorribile.

Lo scontro frontale con i governi populisti gli serve a posizionarsi e un aiuto arriva dalle reazioni dei politici bersagliati. Che ieri sono puntualmente arrivate. «Il commissario Ue Moscovici, anziché censurare la sua Francia che respinge gli immigrati a Ventimiglia, ha bombardato la Libia e ha sforato i parametri europei, attacca l'Italia e parla a vanvera di tanti piccoli Mussolini in giro per l'Europa. Si sciacqui la bocca prima di insultare l'Italia, gli Italiani e il loro legittimo governo», ha replicato il vicepremier Salvini.

Per il vicepremier M5S Luigi Di Maio «questo Governo ha il più alto consenso in Europa e viene trattato così da una Commissione che probabilmente non esisterà più alle prossime elezioni europee. Nel momento in cui abbiamo avuto un rapporto decente con un commissario Europeo, Gunther Oettinger, come al solito c'è un atteggiamento da parte di alcuni commissari europei che è veramente inaccettabile, insopportabile».

Il commissario europeo per il Bilancio Oettinger ieri era in Italia per un'audizione parlamentare e ha incontrato il leader pentastellato e il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi, che hanno ribadito il no dell'Italia alla proposta di riforma del bilancio.

Durante l'audizione Oettinger ha sostenuto la linea del rigore su debito e deficit e della necessità di non tradire la fiducia dei mercati. In questo caso è la difesa della posizione tedesca. Oettinger non aspira a ruoli europei.

Quello che è certo è che la prossima Commissione non avrà interesse a scatenare un conflitto con l'Italia e i toni alla Moscovici potrebbero rientrare.

Il governo italiano dovrà esprimere un commissario. L'esecutivo sta già sondando personalità con un peso europeo. Tra i nomi dei presidenti della commissione più quotati, c'è il bavarese della Csu Manfred Weber. Che non ha interesse a cercare lo scontro con l'Italia.

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