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Con una mossa Casaleggio ha spiazzato Conte: così si tiene i dati

Rousseau sbatte le porte in faccia al M5S: "Fornire i dati degli iscritti in queste condizioni è contro legge". E rimarca: "Dovete saldare i debiti"

Con una mossa Casaleggio ha spiazzato Conte: così si tiene i dati

Continua il braccio di ferro tra Davide Casaleggio e Giuseppe Conte sui dati degli iscritti. Pochi giorni fa il leader in pectore del Movimento 5 Stelle si era espresso in maniera durissima sulla vicenda, annunciando di essere pronto a ricorrere al Garante della privacy qualora Rousseau decidesse di non seguire la linea indicata dai grillini: "Per legge è obbligato a consegnare i dati degli iscritti al Movimento, che ne è l’unico e legittimo titolare". Ma l'Associazione Rousseau la pensa esattamente al contrario: ritiene che fornire i dati degli iscritti, in queste condizioni, vada contro legge. Se venissero comunicati i dati degli iscritti del M5S a un soggetto terzo, diverso dal rappresentante legale del Movimento, "si violerebbe il Codice Privacy che prevede fino alla pena della reclusione per comunicazione e diffusione illecita di dati personali oggetto di trattamento su larga scala".

Proprio per questo motivo non si ritiene possibile comunicare la lista di iscritti del Movimento 5 Stelle "a una neo forza politica che abbia una diversa associazione con un diverso Statuto e un diverso simbolo, al quale gli iscritti del Movimento non hanno, infatti, dichiarato esplicitamente e deliberatamente di voler aderire". Paradossalmente, fa notare Rousseau, "sarebbe come comunicare tutti i dati degli iscritti del Movimento a soggetti politici diversi come Italia Viva o il Partito democratico o la Lega". Nelle ultime settimane sono arrivate moltissime comunicazioni di iscritti che si dicono preoccupati, diffidando dal comunicare i propri dati a persone non legittimate a gestirli: "E noi, ovviamente, vogliamo rassicurarli. Ogni passo, a dispetto di quanto richiesto, sarà strettamente aderente alla legge e alla volontà degli iscritti".

"Saldate i debiti"

Rousseau ha ribadito di essere in attesa "che la promessa pubblica di saldare i debiti venga onorata", visto che per il momento ci si è limitati semplicemente a un "annuncio sui social". Motivo per cui i dipendenti dell'Associazione sono in cassa integrazione. Inoltre va considerato il fatto che la gestione dei dati degli iscritti e la responsabilità del trattamento di questi ultimi comportano dei costi notevoli che sono sulle spalle di Rousseau "dal momento che chi ritiene di essere il gruppo dirigente del Movimento ha deciso di non pagare più i servizi che devono essere comunque attivi perché previsti dalla legge e che noi, con profondo senso di responsabilità, continuiamo a erogare a nostre spese".

"Il M5S non ha un capo politico"

Nel post si sottolinea poi come ad oggi l'Associazione Movimento 5 Stelle "non ha alcun rappresentante legale politico né un soggetto legittimato ad amministrare e/o rappresentare il MoVimento". In altre parole "non ha alcun capo politico". Alla base vi è una causa ben precisa: secondo Rousseau, nelle modifiche dello Statuto non è stata inserita una norma transitoria che prevedesse il mantenimento della figura del capo politico (o di un'altra figura legittimata) fino all'insediamento del Comitato direttivo.

"Oltre a questa mancanza strutturale nella modifica statutaria, il Comitato di Garanzia ha deciso di non dare seguito alla decisione degli iscritti, omettendo di aprire le candidature per il Comitato direttivo necessarie per il voto", si legge nella nota.

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