Bari - Quando i soccorritori sono arrivati sul posto, dall'auto ridotta a un groviglio di lamiere accartocciate si levava ancora la musica assordante che i ragazzi stavano ascoltando nell'istante fatale dello scontro, quasi un macabro e surreale ritornello, l'unico sconvolgente suono che riempiva quell'angolo silenzioso immerso tra gli ulivi della campagna pugliese. Per loro, tre giovani che stavano tornando a casa dopo una festa, ormai non c'era più nulla da fare: sono tutti morti sul colpo nell'incidente stradale avvenuto l'altra notte alle porte di Bitetto, poco più di diecimila abitanti, quindici chilometri da Bari.
Le vittime sono Andrea Albanese, Stefano Moschetti, e Vincenzo Miraglia, di 18, 19 e 20 anni. Tre amici per la pelle e un feroce destino comune, tre vite spezzate all'interno di un'auto che all'improvviso si è trasformata in una trappola ed è schizzata via come una scheggia impazzita sulla strada resa insidiosa dalla pioggia. Alla guida c'era il diciottenne: non un guidatore esperto, anzi solo da poco aveva ottenuto la patente. L'altra sera c'era da andare a una festa a Bari e serviva una macchina, così il ragazzo ha chiesto in prestito al padre la Fiat Idea di famiglia, si è messo al volante ed è andato a prendere gli altri: hanno trascorso la serata insieme come spesso accadeva, momenti felici e spensierati più volte fissati nelle immagini dei loro profili Facebook.
Alcune ore dopo i tre amici hanno preso la via del ritorno imboccando la provinciale che porta a Bitetto. La mezzanotte era trascorsa da circa un'ora, ormai erano quasi arrivati quando il diciottenne, ha perso il controllo della vettura: forse ha tentato di fare qualcosa, ma non è riuscito a tenerla sulla carreggiata. La macchina è uscita di strada: poi la carambola mortale tra gli ulivi, un boato e il silenzio spezzato solo dalla musica che imperterrita continuava a «battere», quasi macabra, ad altissimo volume dalle lamiere accartocciate.
Sul posto sono arrivati i carabinieri, le ambulanze, i vigili del fuoco. Ma era troppo tardi. I militari hanno avviato indagini per ricostruire le cause dell'incidente: forse l'alta velocità, la strada bagnata o un attimo di disattenzione. E anche la musica troppo forte, magari accompagnata a un bicchiere di troppo potrebbe aver contribuito alla tragedia rallentando i riflessi di chi guidava. In ogni caso per il momento sono solo ipotesi. L'inchiesta è diretta dal sostituto procuratore di Bari Roberta Filoni, che ha disposto un esame tossicologico sul conducente: gli inquirenti vogliono verificare le sue condizioni al momento dello scontro. E mentre gli accertamenti vanno avanti, Bitetto è sotto choc.
Albanese e Moschetti erano figli di due imprenditori edili molto conosciuti, Miraglia aveva la passione per il calcio e giocava in una squadra del paese. La gente è incredula e sul web si rincorrono le immagini dei momenti felici: i viaggi, i sogni, tutto spazzato via dopo una festa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.