Leggi il settimanale

Morto dopo il sushi. Titolare condannato

Napoli: al ristoratore 30 mesi, medico assolto

Morto dopo il sushi. Titolare condannato
00:00 00:00

Si è concluso a Napoli, con una condanna e un'assoluzione, il processo di primo grado sulla morte di Luca Piscopo, il ragazzo di quindici anni deceduto il 2 dicembre 2021 dopo nove giorni di sofferenze provocate da una presunta intossicazione alimentare che, secondo gli inquirenti, era stata causata dal sushi con pesce presumibilmente avariato mangiato in un locale "all you can eat" del quartiere Vomero, a Napoli.

Il giudice monocratico Giuliana Taglialatela ha inflitto due anni e sei mesi di reclusione al titolare del ristorante giapponese, un cittadino cinese di 55 anni, e ha assolto il medico di 61 anni che aveva in cura il giovane e che aveva prescritto al quindicenne la terapia domiciliare. A entrambi era stato contestato dalla Procura di Napoli (pm Federica Amodio) il reato di omicidio colposo. Per il ristoratore c'era anche il reato di violazioni in materia di igiene e conservazione di alimenti. L'accusa aveva chiesto, al termine della requisitoria, tre anni di reclusione per il ristoratore e un anno e otto mesi per il dottore.

La sentenza è giunta al termine della camera di consiglio, iniziata intorno alle 15 di ieri. A parere della Procura di Napoli il decesso del 15enne per una miocardite sarebbe collegato alla salmonellosi contratta dal giovane assieme alle sue quattro amiche con le quali aveva pranzato nel locale, alcune delle quali avevano accusato anche loro sintomi di intossicazione per loro fortuna in mondo più lieve di Luca. Luca che, sempre secondo la pm, si sarebbe potuto salvare se fosse stato curato in tempo.

Le parti civili sono state rappresentante dagli avvocati Marianna Borrelli (legale della famiglia del 15enne), Rossella Esposito e Amedeo Bolla. I due imputati invece sono stati difesi dagli avvocati Arturo Cola e Vittoria Pellegrino.

Presenti in aula i genitori del 15enne e molti suoi amici, tra cui le ragazze che con Luca consumarono il pasto. Il giudice ha condannato il ristoratore a pagare una provvisionale di 45mila euro per ciascuna delle parti civili costituitesi al processo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica