Cronaca locale

Napoli trema ancora. "Non ci abituiamo..."

Lo sciame sismico non supera la magnitudo 3,7. Gente in strada. Dopo 48 anni, ok al piano di fuga

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Trema la terra in Campania. Lo sciame sismico ai campi Flegrei comincia alle 9,35 e scuote la domenica mattina di una popolazione che già da mesi è pronta al peggio. Che vive con la valigia pronta nel baule dell'auto e ha fatto varie esercitazioni su come e dove fuggire dal terremoto.

La scossa non supera la magnitudo 3,7 in base alle registrazioni dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. È prolungata, ondulatoria, non provoca danni. Ma si ripete per 25 volte (percepite) con epicentri localizzati nel territorio del comune di Pozzuoli e a varie profondità. Due scosse in particolare, intorno alle 9.45, sono state nitidamente avvertite dalla popolazione nei comuni flegrei e in alcuni quartieri di Napoli.

Pochi giorni fa è stato approvato, dopo 48 anni, il Piano Urbanistico Comunale che consentirà i lavori per l'arretramento della stazione di Torregaveta e la realizzazione della più importante via di fuga per Bacoli e Monte di Procida, che attraversa le due città verso Pozzuoli. «È una strada di sette metri di larghezza immaginata negli anni Ottanta, saranno investiti oltre 30 milioni di euro, si tratta di una via di fuga importantissima per oltre 40mila persone» è la reazione del sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione.

Lunedì 22 aprile a Napoli si terrà la prima esercitazione nel caso fosse necessario evacuare le case. Le prove generali verranno fatte in una scuola.

Ma ci sono rischi per i prossimi giorni? «Lo sciame sismico rientra nella dinamica bradisismica» spiega Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell'Ingv. Sono circa 90 le scosse di terremoto (non tutte percepite) registrate dall'Osservatorio Vesuviano dalle 9,43 di ieri mattina, ora in cui è iniziato lo sciame sismico: tre le scosse sopra la magnitudo 3.0, con magnitudo massima 3.7 registrata alle 9.44. «È una dinamica in corso - spiega Di Vito - siamo in una dinamica bradisismica che si sta manifestando con una deformazione del suolo che continua da gennaio a una velocità grossomodo simile a quella dell'anno scorso, anzi leggermente inferiore. Fa parte di una cosa che dobbiamo accettare. C'è un fenomeno in corso e ci si difende con comportamenti adeguati». Prima di tutto, sottolinea Di Vito, «non farsi prendere dal panico. Sono terremoti che finora non hanno creato danni alle abitazioni o alle infrastrutture, neanche in caso di magnitudo maggiori. Si tratta di sapere che c'è un fenomeno in corso e che è costantemente monitorato».

Niente panico, ma la gente si riversa in strada e non sa mai cosa aspettarsi, in perenne allerta.

E da mesi con patologie psicologico dovute dallo stress e dal sonno mai tranquillo.

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