Nei sondaggi battuta d'arresto per il Pd

Cala la fiducia nel premier: per molti le inchieste giudiziarie lo "indeboliscono". E per l’81% degli intervistati oggi è più difficile trovare un’occupazione rispetto a un anno fa

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi

Tra Mafia Capitale, Grandi opere e ora lo scandalo tangenti a Ischia, il Partito democratico non se la passa bene. E le vicende giudiziarie che hanno coinvolto anche esponenti di sinistra si riflettono sui sondaggi.

Così per le rilevazioni Ixè per Agorà-Rai3 il Pd perde mezzo punto rispetto alla scorsa settimana (38,4%), a fronte di una situazione pressocché stabile per le altre forze politiche. Ma quello che colpisce di più è il calo della fiducia in Matteo Renzi, che perde un punto, scendendo sotto quota 40 (39%). Il tutto mentre il dato complessivo rispetto al governo resta stabile al 32%. Colpa, secondo il 72% degli intervistati, proprio delle recenti inchieste lo "indeboliscono".

Scende di un punto anche la fiducia in Sergio Mattarella che però resta leader della classifica con il 70%. Dietro ci sono Matteo Salvini (22%, -1%), Silvio Berlusconi (16%, +1%), Beppe Grillo (15%, +1%) e Angelino Alfano (13%, +1%). Quanto al centrodestra, se si andasse oggi alle urne, la Lega Nord raccoglierebbe il 13,5% dei voti, Forza Italia il 12,9%. Secondo il 66% degli elettori, inoltre, il Cavaliere dovrebbe restare al comando del partito.

Il tema più sentito resta però quello del lavoro: l’81% degli italiani dichiara che oggi è più difficile trovare un’occupazione rispetto a un anno fa, mentre solo l’11%

sostiene che sia più facile. E quindi, alla domanda su cosa vorrebbero trovare nell’uovo di Pasqua, il 34% risponde "più lavoro", seguito dal 29% di "meno corruzione", dal 27% di "meno tasse" e dall’8% di "più sicurezza".

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