Nelle moschee italiane in 50mila stanno con l'Isis

Un anno dopo la sua comparsa un sondaggio choc: per il 3% dei musulmani residenti da noi il califfato «è il vero Islam»

Il Califfato, che vuole conquistare Roma e ieri ha spento la sua prima candelina, occupa un'area grande come l'Italia, senza la Sicilia, dalla Siria all'Iraq. E secondo un sondaggio della Fondazione Leone Moressa per il quotidiano la Repubblica, il 3,1% dei musulmani che vive da noi è convinta che il Califfo «cerchi di diffondere il vero Islam». Una minoranza ristretta, ma che in termini numerici significa dalle 30mila alle 50mila persone. I musulmani in Italia, secondo le statistiche dell'immigrazione del 2014, sarebbero a spanne 1 milione e 800mila. Il 3% corrisponde a poco meno di 50mila persone. La stragrande maggioranza della popolazione musulmana, l'88,5%, secondo il sondaggio su un campione di 400 persone, sostiene che l'Is «non si ispira al vero Islam». L'8,5% che lo «fanno in maniera sbagliata». Anche se diamo per buone le stime più basse di 1 milione e 200 mila islamici stiamo sempre parlando di 36mila «amici» del Califfato in Italia.

E fra questi ci sono i convertiti che usano come copertina della pagina Facebook le bandiere nere. I giovani musulmani nati e cresciuti nel nostro Paese convinti che sia meglio lo Stato islamico alla democrazia. Gli estremisti che si fanno i selfie con cartelli del Califfo davanti al Colosseo. Per non parlare dei volontari della guerra santa partiti per la Siria o l'Iraq. Tutti pazzi per l'uomo nero, Abu Bakr al Baghdadi, che il 29 giugno 2014 ha proclamato il Califfato a Mosul, la «capitale» irachena dello Stato islamico.

Nel primo anno di vita l'Is, oltre ai massacri durante le avanzate o sconfitte, ha giustiziato 3127 persone comprese 86 donne e numerosi bambini. La sentenza di morte in nome della sharia è stata inflitta soprattutto a presunte spie, omosessuali, mogli infedeli, delinquenti comuni e trafficanti di droga. I numeri sono stati resi noti dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, che denuncia i crimini dei governativi, ma pure quelli dei ribelli. In giugno due bambini sono stati crocifissi perché non rispettavano il digiuno islamico del mese di Ramadan. I boia si sono inventati metodi sempre più sadici e spettacolari per le esecuzioni, a parte le usuali decapitazioni. I condannati sono stati infilati in gabbie immerse in un fiume per farli morire affogati. E la scena era ripresa con una telecamera subacquea. Altri disgraziati sono stati uccisi dentro un'automobile centrata da un colpo di bazooka. Oppure le teste dei prigionieri inginocchiati con le tute arancioni venivano fatte saltare in aria assieme grazie a cariche esplosive fissate attorno al collo.

Il territorio del Califfo si estende su 270mila chilometri quadrati con una popolazione stimata di 11 milioni di abitanti. In Siria, con la conquista il 20 maggio di Palmira, lo Stato islamico controlla metà del Paese. In Iraq le truppe del Califfo sono entrate il 17 maggio a Ramadi, capoluogo della provincia sunnita di Al Anbar. In pratica le bandiere nere si estendono sul 40% del territorio iracheno.

Le truppe del Califfo non sempre sono vittoriose. A Kobane, la strategica città siriana sul confine turco hanno preso ripetute batoste. Le bandiere nere, però, risorgono sempre aprendo nuovi fronti dove meno te lo aspetti. Dei 200mila seguaci, almeno 50mila formano un vero e proprio esercito mobile. Circa 20mila sono combattenti stranieri, molti provenienti dall'Europa, compresa l'Italia.

Nel primo anno di vita il Califfato si è espanso, grazie al giuramento di fedeltà di gruppi locali, in Afghanistan, Libia, Somalia, nord est della Nigeria, penisola del Sinai e Gaza. Alla vecchia rete del terrore di Osama bin Laden ha strappato affiliati, ma è in corso una guerra fratricida. In Siria contro il fronte al Nusra, costola di al Qaida, e a Gaza nei confronti dei palestinesi di Hamas più vicini ai Fratelli musulmani. In Libia, a metà giugno, i filo Bin Laden hanno spazzato via dalla roccaforte di Derna gran parte dei seguaci dello Stato islamico.

Il primo compleanno del Califfo è

stato «festeggiato» con gli attentati del «venerdì nero» in Tunisia, Kuwait e Francia. Grazie agli appelli di colpire gli occidentali ed i musulmani eretici, che sarebbero «vero Islam» per almeno 30mila islamici d'Italia.

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