Neonato gettato tra i rifiuti: una passante lo salva

Si è avvicinata al cassonetto e ha sentito piangere. Caccia alla madre che lo ha abbandonato

Serenella Bettin

Abbandonato. Gettato in un sacchetto, nudo, dietro a un cassonetto. Sembra una storia di altri tempi, quella accaduta domenica sera in un comune del veneziano, a Santa Maria di Sala e invece è tremendamente attuale. Un bambino, bianco, appena nato, con ancora il cordone ombelicale attaccato è stato trovato nel pieno centro del paese dietro a un bidone delle immondizie. A trovarlo una donna, insegnante di una scuola elementare del luogo e madre di due bimbi. La donna per pura fatalità si è fermata con l'auto accanto all'isola ecologica per buttare l'immondizia. In quegli attimi però la chiavetta del bidone si è inceppata e questo ha consentito alla signora di notare che lì vicino c'era una borsa della spesa, da dove provenivano dei lamenti. Quasi sembravano pianti. Così, si è sporta e ha capito che era un neonato. Sconvolta non si è fatta prendere dal panico, ha preso il piccolo e l'ha portato a casa. Dopo ha chiamato i carabinieri e i sanitari del 118. Il piccolo era nudo, infreddolito, nemmeno una coperta, avvolto semplicemente da una borsa della spesa lasciata aperta. Se la signora non si fosse fermata probabilmente il neonato sarebbe morto e chi l'ha lasciato lì di certo non voleva farlo trovare dicono gli inquirenti.

«Ero di passaggio racconta la donna - sono emozioni forti. Ho sentito dei lamenti fuori dal cassonetto». Il piccolo dopo è stato trasferito d'urgenza all'ospedale di Mirano, subito è stato accolto e battezzato con il nome di Attilio. Ora è vivo e sta bene. Una signora che l'ha visto per prima dice di aver pianto tutta la notte per una creatura «così piccola, così bella» abbandonata in mezzo alla strada. E dietro un gesto così possono esserci le «motivazioni» più varie: una violenza sessuale, la povertà, la consapevolezza che mai si potrà garantire un futuro al proprio figlio. I militari che indagano non escludono nessuna ipotesi. Al setaccio ora tutti gli ospedali per vedere se qualche ragazza si presenti con un'emorragia. Di aiuto sarà il cordone ombelicale che servirà a estrapolare il Dna. Ora la Procura ha aperto un'inchiesta per abbandono di minore. La mamma ha dieci giorni di tempo per ripensarci, dopo di che partirà la pratica di affidamento. E la notizia sembra incredibile ma giunge a un anno esatto di distanza dall'abbandono di un altro neonato, anzi neonata. Stesso paese, a pochi metri di distanza. Era il 25 giugno l'anno scorso quando qualcuno aveva abbandonato una bambina, sempre dentro una borsa della spesa, avvolta in una copertina rosa, davanti la porta del parroco di Santa Maria di Sala.

Don Paolo Cecchetto l'aveva ribattezzata Martina, dal nome della suora che l'aveva trovata, suor Marta. Anche Martina ora sta bene ed è stata affidata a una famiglia. Un altro caso di abbandono, inspiegabile vista la possibilità che si ha di partorire in ospedale e di non riconoscere il figlio.

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