Spaventato o preoccupato all'idea di incontrare un alieno? Paolo Nespoli in collegamento video da Houston sorride. «Ho trascorso così tanto tempo nello spazio che a questo punto posso definirmi anch'io un extraterrestre -replica- I film ci hanno abituato a questi omini dalla grossa testa e con le antenne ma chissà come sarà la vita nel futuro».
Nessun timore dunque per l'astronauta milanese che si sta preparando alla sua terza missione nello spazio. La missione è stata battezzata Vita ovvero Vitality, Innovation, Technology , Ability e il logo che la identifica rappresenta il terzo paradiso ovvero il connubio tra il simbolo dell'infinito e quello del finito.
L'occasione per parlare della missione è la proiezione del film Life, presso l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) a Roma. Il film, nelle sale in questi giorni, offre una visione pessimista delle forme di vita che l'uomo potrebbe incontrare nello spazio, decisamente ostili nel racconto firmato dal regista Daniel Espinosa e interpretato da Jake Gyllenhaal.
Ma se Life è un'opera di fantasia per gli scienziati non ci sono più dubbi sul fatto che da qualche parte nella galassia ci sia la vita. Il punto dunque non è se ci sarà ma quando l'uomo stabilirà il contatto.
Nonostante l'alieno del film si riveli ostile Nespoli confessa che gli «piacerebbe essere in quella missione» perché vorrebbe «mettere il piede dove non è stato mai nessuno». Su Marte ad esempio. «Chissà forse tra vent'anni potrò comprarmi un biglietto da turista per andare su Marte - dice Nespoli- Come potrà fare qualsiasi uomo». E tracce di vita su Marte sono state trovate anche se in un lontano passato come spiega Barbara Negri a capo del Dipartimento di esplorazione ed osservazione dell'Universo: «Quattro miliardi di anni fa molto probabilmente su Marte c'era acqua in forma liquida eravamo in condizioni simili a quelle della terra». Una passeggiata su Marte appare ancora un sogno lontano ma per Nespoli c'è una speranza molto concreta visto che tra poche settimane partirà dalla base russa di Baikonur in Kazakhistan a bordo della Soyuz alla volta della Stazione Spaziale Internazionale, ISS, dove rimarrà fino a novembre prossimo. «Mi piacerebbe fare una passeggiata spaziale -racconta Nespoli- Una possibilità che mi è sfuggita ad un passo dalla realizzazione in diverse occasioni. Spero questa possa essere la volta buona». L'ISS rappresenta l'avamposto dell'uomo nell'universo e qui Nespoli sarà protagonista di diversi esperimenti molti dei quali nel campo biomedico. L'astronauta sperimenterà Perseo, un giubbotto ad acqua realizzato dall' Università di Pavia che ha lo scopo di mitigare gli effetti delle radiazioni cosmiche. L'acqua sarà poi riportata a terra per studiarne le alterazioni. Il progetto Corn, Università di Firenze, studierà i danni che subiscono e cellule della retina in microgravità e l'effetto delle radiazioni con lo scopo di verificare l'efficacia del Coenzima Q10 nel ridurre questi danni. Studi che avranno applicazione nella cura del glaucoma e della degenerazione maculare senile.Nell'esperimento Myogravty, coordinato da finanziato da Asi e realizzato dall'Università Gabriele D'Annunzio verrà studiato il comportamento delle CS :Cellule Satelliti staminali umane, ovvero le cellule muscolari di Nespoli, sia in orbita sia sulla Terra in microgravità simulata allo scopo di verificare eventuali alterazioni.
L'esposizione alla microgravità provoca atrofia, perdita di massa e forza e dunque questi studi potranno rivelarsi utili per il contrasto delle malattie che colpiscono i muscoli come nell'altro esperimento Nanoros che deve verificare le proprietà antiossidanti delle nano particelle di ossido di cerio, nanoceria, con la speranza di curare malattie come il Parkinson.
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