Nessun divorzio è elegante (se guardato troppo da vicino)

La gente comune può separarsi in pace. Totti e Ilary no. E così non stupisce che vinca la cafonaggine

Nessun divorzio è elegante (se guardato troppo da vicino)

È capitato anche a noi di smettere di stare con qualcuno, di separarci. E senza che nessuno (o quasi) se ne accorgesse. Non ci siamo mai resi conto della grazia di questo privilegio.

Ognuno reagisce a modo suo, ma siamo sempre stati convinti che chiudersi, isolarsi, non venire a sapere più nulla per un po', dividere mete, libri, ristoranti, amici e case fossero un acceleratore di guarigione. Abbiamo sempre creduto che mettere distanza dalla vita di prima e ovviamente da colui con la quale la condividevamo, servisse a smaltire più in fretta quei crampi di dolore che ti risucchiano lo stomaco da dentro, quelle apnee da fermi, all'asciutto e in pianura. Stare alla larga e in silenzio, protegge principalmente noi stessi, dalla sofferenza che potrebbe procurarci il prossimo (con parole, domande, resoconti sbagliati) e dagli errori che potremmo commettere prima di pentircene. Da silenziati, la rabbia, le ripicche, le cadute di stile (inevitabili), sono più ardui da esprimere. Non dover parlare, spiegare, chiarire con altri ciò che di altri non è, mette al riparo da giudizi e sofferenze. La Regina Elisabetta ne ha fatto il motto di tutta una vita: «Never complain, never explain: mai lamentarsi, mai spiegare». Ecco la formula perfetta secondo noi, anche per la fine di un amore. Poi ci vengono in mente Francesco Totti e Ilary Blasi e non possono non venirci in mente per il semplice fatto che la loro separazione (e tutto il resto) sono ogni giorno su giornali, internet, tv. Loro malgrado, va detto. Ieri l'ex capitano della Roma ha rilasciato un'intervista ad Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera. Era la prima volta che parlava dall'inizio della faccenda e in generale il parlare non è, per sua stessa ammissione, il mezzo di espressione che predilige. Fatto sta che dall'intervista emergono particolari «sgradevoli» su Ilary che gli avrebbe sottratto «Rolex da collezione», che quest'estate sarebbe andata a Sabaudia per scippare a Totti la figlia più piccola, Chanel (è tutto di marca in quella famiglia), o è Isabel? Su Ilary che avrebbe «tradito per prima» aiutata tra l'altro dalla sensale-parrucchiera Alessia Solidani. Poi c'è l'ammissione di Totti che, come riscatto per gli orologi, si sarebbe preso le borse di Ilary e c'è la giustificazione goffissima, alla quale non abbiamo creduto affatto, per la foto, scattata già a dicembre, di Noemi dietro di lui allo stadio. «Le pare che mi porto l'amante all'Olimpico?» si schernisce con Cazzullo. Sì Totti, tu l'amante la porti esattamente all'Olimpico. Dove, sei Dio. Dove, se no?... In serata Ilary ha fatto intendere che, anche se aveva deciso di non parlare per tutelare i figli (come aveva annunciato pure Totti peraltro) potrebbe invece farsi intervistare da Silvia Toffanin a Verissimo da dove si fa sapere che «Ilary ha visto cose in questi ultimi anni che potrebbero rovinare una cinquantina di famiglie».

La gente già si indigna dell'ineleganza del tutto: i Rolex, le borse, lei, lui, l'altra, l'altro, il cellulare. Ma noi vorremmo vederla altrettanto da vicino, questa gente.

Come si fa a separarsi con dignità, se chiunque può ravanare nelle scorie della tua relazione al termine? Si mette sotto la lente d'ingrandimento esattamente ciò che gli altri hanno modo di nascondere. Non si concede tregua, né pace, né diritto all'oblio. Tutto ciò che chiederemmo e otterremmo noi. Li si fissa come se ogni aspetto della loro vita avesse ormai qualcosa di sconcio.

Hanno solo smesso d'amarsi.

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