Cultura e Spettacoli

"Nessuno vuole passare la vita in tuta da ginnastica"

La collezione per i 40 anni di attività: pied de poule e gessati convivono con tinte unite in rosso o nero

"Nessuno vuole passare la vita in tuta da ginnastica"

La prima ad arrivare è Shalom Harlow, la supermodella canadese dal volto a forma di cuore. L'ultima è Naomi, the one and the only, una statua in ebano che si muove come una pantera. Con loro due sfilano in tutto 5 uomini e 34 donne tra cui Helena Christensen, Carolyn Murphy, Ashley Graham e Bella Hadid. La passerella è il cuore di New York, ovvero il Theater District di Broadway. Prima della pandemia era un'industria fiorente che in un anno vendeva biglietti per due miliardi di dollari e portava a Manhattan un indotto annuo di 15 miliardi. Michael Kors conosce e ama questa zona come pochi, non aveva neanche 10 anni quando sua madre Joan lo portò a vedere un musical: Anna prendi il fucile con Ethel Merman. «Andare a teatro e viaggiare sono le cose che mi sono mancate di più» racconta entrando da Sardi's, il ristorante dopo spettacolo per eccellenza dove ha riunito via zoom i migliori attori di Broadway: da Alan Cumming a Marisa Tomei, da Cynthia Nixon (la Miranda di Sex and the city) a Billy Porter. Con loro parla della crisi provocata da oltre un anno di lockdown a tutti: registi, tecnici, scenografi e costumisti oltre agli attori. E annuncia di aver organizzato una raccolta fondi per impedire che si spengano le mille luci di New York. «Torneremo a teatro, ad aver voglia di vestirci, nessuno vuole passare il resto della vita in tuta da ginnastica» conclude dando inizio allo show con cui celebra 40 anni di carriera. Ci si commuove parecchio davanti alle immagini del film che ha una colonna sonora da pelle d'oca con brani come New York State of Mind eseguiti dal vivo da Rufus Wainwright. La nostalgia tradotta in moda ha l'aspetto meraviglioso dei tacchi alti e sottili, di un tailleur pantaloni in nappa da guanto che sembra seta, delle gonne cortissime dal profondo spacco laterale in pendant con gli avvolgenti cappotti a sacchetto. Pied de poule, gessati, zebrati, leopardati e Principe di Galles convivono pacificamente con il tutto rosso, tutto nero o tutto cammello: i grandi classici che da sempre affascinano Kors. Lui racconta che in 15 di questi pezzi per il prossimo autunno inverno c'è un'etichetta con QR code che ti permette di fare un viaggio nel tempo perché si tratta di riedizioni di pezzi d'archivio con minimo 20 anni alle spalle. È impressionante vedere che il magnifico cappotto in vernice rossa indossato da Cindy Crawford nel 1989 ha lo stesso glamour oggi su Bella Hadid. Insomma il tempo non sembra passare sulle cose e le persone di valore come dimostra questa intervista esclusiva che Kors ha concesso al Giornale per i suoi primi 40 anni.

Davvero hai fatto il tuo primo vestito a 5 anni?

«Sì, era per il secondo matrimonio di mia madre che è sempre stata una fonte d'ispirazione per me: ho trasformato la sua abitudine di mettersi il cappotto sul pigiama per portarmi a scuola in un classico delle mie collezioni invernali».

Non hai pensato di rifare anche quel vestito per questa sfilata?

«No, questa storia fa parte del mio vissuto personale. Anche se negli anni abbiamo creato alcuni look tutti bianchi con cui la gente ha deciso di sposarsi, penso sia meglio lasciar fare gli abiti da matrimonio agli specialisti».

Se potessi tenere solo un elemento dal tuo archivio, quale sarebbe?

«Non potrei mai sceglierne solo uno! Tutti i miei pezzi sono come bambini per me».

Hai qualche rimpianto oppure ci sono cose che rifaresti?

«Non ho molti rimpianti, perché nel bene e nel male ho imparato da tutto. A essere sincero rifarei ogni cosa: ho la fortuna di avere un lavoro che amo, che mi permette di incontrare persone speciali e d'imparare continuamente cose nuove».

Hai vestito tante donne straordinarie in 40 anni a cominciare da Sigourney Weaver ai tempi di Alien. Esistono oggi donne con tanto stile e personalità?

«Le donne possono destreggiarsi tra carriera, famiglia e vita sociale facendo sembrare tutto facile. Donne come Nicole Kidman, Blake Lively e Kerry Washington riescono a fare qualsiasi cosa mentre si divertono e si esprimono attraverso la moda».

Hai vestito spesso Michelle Obama e Melania Trump, pensi di vestire Kamala Harris a breve?

«L'abbiamo già fatto per la sua prima copertina su Vogue Usa, ed è stato uno di quei momenti in cui ti devi dare un pizzicotto per capire che è vero. Saremmo onorati di vestirla di nuovo».

Quando ti sei reso conto di avercela fatta?

«Nel momento in cui pensi di avercela fatta, hai finito. Si tratta di rimanere curiosi e chiedere sempre, cosa c'è dopo?».

Produci in Italia e hai vissuto a Parigi quando eri il direttore creativo di Celine dal 98 al 2004. Hai mai pensato di sfilare in Europa invece che qui?

«New York è casa mia, ma non dico mai mai!».

Qual è l'aspetto migliore dell'essere una persona di successo: fama, gloria, ricchezza o libertà?

«Libertà, inclusa la libertà di viaggiare e sperimentare luoghi lontani. Non vedo l'ora che diventi di nuovo sicuro.

Per me il viaggio è la massima ispirazione».

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