Niente maturità senza Invalsi. Lo ha deciso il Miur, che ieri ha pubblicato la circolare con le indicazioni per «l'esame di Stato conclusivo dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado a.s. 2019/2020». Nel testo si legge che «dovrà essere verificato, ai fini dell'ammissione dei candidati interni all'esame di Stato dell'a.s. 2019/2020, oltre al requisito della frequenza scolastica e del profitto scolastico, anche il requisito della partecipazione, durante l'ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall'Invalsi (...) secondo il monte ore previsto dall'indirizzo di studi».
Malgrado il Miur chiarisca che il risultato conseguito non ha alcuna influenza sul voto finale, l'Unione degli Studenti si arrabbia e chiede il ritiro della circolare, parlando di «scelta antidemocratica che va contro tutte le rivendicazioni degli studenti sull'Esame di Stato». Secondo Giulia Biazzo, coordinatrice nazionale di UdS «le prove Invalsi non hanno alcuna utilità per valutare le nostre conoscenze, come denunciamo da anni insieme ad un'ampia parte della comunità scientifica internazionale. Il ministro ritiri subito la circolare o scenderemo in piazza in tutta Italia contro questa ennesima riforma che non rispetta i diritti e la formazione degli studenti».
«La valutazione del sistema di istruzione - spiega Gabriele Toccafondi, capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera - è un elemento fondamentale del percorso scolastico e l'Invalsi aiuta a comprendere il livello delle competenze acquisite dai nostri ragazzi. E quindi a migliorare il percorso formativo».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.