A Savona basta invocare un presepe in Comune per scatenare la sinistra. Il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Matteo Debenedetti ha chiesto al sindaco Marco Russo la possibilità di allestire nell'atrio del municipio un semplice presepe "nel rispetto della tradizione italiana e cattolica, permettendo a tutti coloro che ne avessero piacere, di poterne prendere visione". Una proposta di buonsenso, già sperimentata negli anni della giunta di centrodestra guidata da Caprioglio.
Ma oggi no, non si può. A gelare l'iniziativa è stata l'assessore alla Cultura Nicoletta Negro, che ha spiegato che "non viene concesso ai partiti politici l'Atrio del Comune" e che lo spazio è occupato dal progetto CeramicAbili. Non solo: i meloniani non avrebbero nemmeno capito in che città vivono, perché quest'anno è nato il progetto "Presepi in Città", diffuso in vari quartieri. "Ce ne sono già altri 15 in città" la giustificazione. Tutto bello, tutto inclusivo, ma nessuna risposta sul perché proprio il palazzo comunale - "la casa di tutti" rimarcano da FdI - debba restare l'unico luogo impermeabile alla tradizione.
E infatti la sinistra colpisce ancora. Per Marco Lima (Patto per Savona) chiedere un presepe sarebbe addirittura un espediente per "alzare un polverone identitario". Non poteva mancare il Pd. Con la capogruppo in Consiglio comunale Alessandra Gemelli che, puntuale come il Natale ogni anni, se ne esce con il solito diktat di non offendere le altre confessioni religiose e i non credenti: loro, assicura la dem, sono "per l'inclusione e per il rispetto".
A Savona, dunque, sembra che il presepe sia diventato un problema. E il Natale, paradossalmente, qualcosa da celebrare ovunque tranne che nel cuore delle istituzioni. Perché la nuova linea rossa è chiara: presepi sì, purché lontani dal palazzo.
Dove - fa notare qualcuno - è stata invece esposta la bandiera della Palestina. "Abbiamo un altro modo di vedere le cose" sottolinea Debenedetti ai nostri microfoni: "Questo è positivo perché consente alle persone di poter scegliere, su questo come su mille altri temi che ci dividono".