Un atto dovuto in base alle carte giunte dalla procura di Terni sulla compravendita del castello di San Girolamo a Narni. Paolo Berlusconi, editore del Giornale e fratello dell'ex presidente del Consiglio Silvio, è indagato dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta che vede coinvolta la lobbista Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino. Berlusconi è indagato per concussione per induzione, stesso reato contestato alla Chaouqui, ex componente della Commissione della Santa Sede per gli Affari economici, anche se vengono presi in considerazione altri profili penali come il millantato credito, in cui Paolo Berlusconi figurerebbe come vittima della minaccia. L'iscrizione di Berlusconi da parte dei pm capitolini Nicola Maiorano e Stefano Pesci è un atto dovuto perché quella era l'originaria ipotesi di reato formulata dal pm umbro Elisabetta Massini che, prima di trasmettere gli atti per competenza a Roma, aveva attribuito alla Chaouqui la veste di pubblico ufficiale per il suo ruolo rivestito in Vaticano, e messo sotto inchiesta anche Paolo Berlusconi per non aver denunciato ricatti e pressioni subiti dalla donna che minacciava di far accogliere le richieste di rogatoria legate ad affari dell'ex premier. Ma l'imprenditore si dice «estraneo alla vicenda». La notizia arriva all'indomani delle conversazioni telefoniche intercettate della pierre con l'editore, oltre che con esponenti della politica, dell'imprenditoria e della curia vaticana, così come pubblicato dal Corriere della Sera. Secondo il quotidiano di via Solferino, la donna avrebbe garantito il suo intervento in relazione ad istanze di rogatorie giunte in Vaticano relative ad affari di Silvio Berlusconi. I pm starebbero leggendo e ascoltando le intercettazioni per capire se si possono configurare i reati di estorsione o minaccia. Non è escluso che i diretti interessati possano essere convocati. Nessun accertamento, invece, a carico di Silvio Berlusconi, mentre per la vicenda sarebbe indagato anche il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti.Ricatti, quelli su Paolo Berlusconi, che vengono categoricamente smentiti. «Berlusconi ha incidentalmente conosciuto e occasionalmente incontrato la signora Chaouqui in situazioni conviviali - ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini e non vi è stato alcun accenno ai temi evocati dalla stampa. Del resto non vi era possibile materia di indagine essendo insussistente qualsiasi legame con il Vaticano o con il suo sistema bancario. Le notizie sono totalmente infondate», ha commentato l'avvocato della famiglia Berlusconi, preannunciando azioni legali contro la loro diffusione.La ex consulente vaticana, ritenuta uno dei presunti corvi indagata in Vaticano per la fuga di documenti della Santa Sede, avrebbe minacciato il fratello dell'ex premier di far uscire notizie riservate su alcuni conti dello Ior.Intanto la Chaouqui continua a parlare. «Non ho mai passato un documento riservato ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi», ha detto al programma Un giorno da pecora su Rai Radio2, ricordando che invece «monsignor Balda ha detto di averlo fatto». Poi ammette: «L'ultima volta, alle elezioni europee, ho votato Pd». E si accende la polemica per la presenza della pierre a Ballarò, ieri sera.
«È opportuno che la lobbista Chaouqui, coinvolta in indagini non soltanto in Vaticano ma anche della procura di Roma, venga intervistata in diretta e senza controparte, in prima serata in una rete del servizio pubblico come Raitre, nel pieno delle indagini, tuttora in corso?», si chiede la responsabile cultura della segreteria Pd Lorenza Bonaccorsi, parlamentare della Commissione di Vigilanza Rai.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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