"No all'occupazione di Gaza". Ora anche Roma si schiera

Il documento coi ministeri degli Esteri di Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda chiede a Israele di fermarsi. Ieri il primo lancio di aiuti italiani

"No all'occupazione di Gaza". Ora anche Roma si schiera
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Mentre la disinformazione di Hamas con foto farlocche inizia a perdere colpi e mentre oggi è stata convocata d'urgenza una riunione straordinaria della Lega Araba per analizzare "la decisione israeliana di rioccupare la Striscia", l'Italia si schiera con Regno Unito, Germania, Australia e Nuova Zelanda contro la decisione del governo israeliano di prendere il controllo di Gaza City. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, infatti, ha firmato insieme ai suoi omologhi una dichiarazione congiunta che respinge "con forza" il piano, avvertendo che aggraverebbe "la catastrofica situazione umanitaria, metterebbe a rischio la vita degli ostaggi e aumenterebbe il rischio di un esodo di massa dei civili". Secondo la lettera è necessario un cessate il fuoco immediato per favorire "l'assistenza umanitaria massiccia, immediata e senza ostacoli".

I cinque ministri degli esteri ribadiscono quindi l'esigenza di una soluzione negoziata a due Stati come "unico modo per garantire pace, sicurezza e dignità a israeliani e palestinesi". Anche Mosca, nonostante i continui attacchi in Ucraina, prende la parola per condannare il piano di Netanyahu perché, sostiene il ministero degli Esteri, "promette di peggiorare una situazione già assolutamente drammatica che presenta le caratteristiche di un disastro umanitario".

Sul punto però è utile ricordare che fu proprio il disimpegno di Ariel Sharon da Gaza nel 2005 a spalancare le porte ad Hamas che riuscì in quel frangente a guadagnare posizioni, scavare centinaia di tunnel e armarsi con la complicità esterna, con conseguenze precise per israeliani e palestinesi che si toccano ancora oggi.

Intanto è partito ieri il primo carico di aiuti aviotrasportati dall'Italia, lanciato sulla Striscia da un C130 dell'Aeronautica Militare, operazione alla quale partecipa anche la Difesa italiana. L'iniziativa rientra nell'ambito di "Food for Gaza" avviata a marzo 2024 dalla Farnesina insieme a Fao, Programma Alimentare Mondiale e Federazione Internazionale della Croce e della Mezzaluna Rossa. Gli aerei partono da una base aerea in Giordania per lanciare in totale di cento tonnellate di derrate alimentari trasferite venerdì scorso da Fiumicino ad Amman. I lanci dureranno una settimana e si sommano ai convogli partiti via terra negli scorsi giorni dalla Giordania. Tramite l'iniziativa fino ad oggi l'Italia ha inviato oltre 200 tonnellate di cibo, 2mila tonnellate di farina insieme al Programma Alimentare Mondiale, oltre beni di prima necessità e medicine per sostenere la popolazione civile palestinese.

Fanno rumore infine le parole del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, intervistato su EWTN, che ha ribadito alcuni punti fissi. Israele è "l'unico a decidere cosa deve essere fatto per la propria sicurezza", e non ci sarà mai pace a Gaza "finché Hamas esisterà, dal momento che la ragione dell'esistenza di Hamas è il desiderio di distruggere Israele". In secondo luogo i colloqui con Hamas sono "crollati il giorno in cui il Presidente della Francia ha riconosciuto unilateralmente uno Stato palestinese". Rubio concorda inoltre con Netanyahu sul fatto che riconoscere uno Stato palestinese significherebbe "premiare Hamas".

Infine analizzando il perimetro dello Stato palestinese, ha osservato che al momento è "impossibile definirne i confini o chi lo controllerebbe, uno Stato, o anche una regione autonoma, non può essere istituito se non si sa chi lo controllerà".

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