"No a qualunque nuovo governo" I Cinque stelle scelgono la piazza

I grillini (senza Grillo) al Quirinale: voto subito o mobilitazione

"No a qualunque nuovo governo" I Cinque stelle scelgono la piazza

Roma Sono a piedi. Ma già stanno scaldando i motori e chiedono le elezioni subito. E l'Italicum non è più un tabù, consulta permettendo. La delegazione del Movimento Cinque Stelle arriva da Mattarella senza auto, senza Beppe Grillo, e senza i tanti «astri nascenti» che si stanno contendendo la candidatura a premier. Non ci sono Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e l'ultimo degli aspiranti leader Roberto Fico.

Si presentano al Quirinale i due capigruppo, Luigi Gaetti per il Senato e Giulia Grillo per la Camera, «la delegazione è stata scelta così, semplicemente perché i due capigruppo siamo noi», dice la Grillo. La deputata siciliana è alla testa del gruppo a Montecitorio dal 3 ottobre scorso, poco più di due mesi fa. A scortare lei e Gaetti c'è il capo della comunicazione del Movimento Rocco Casalino, che troneggia in mezzo ai due parlamentari all'uscita dal Palazzo.

Fanno sapere i delegati pentastellati: «Oggi in Italia abbiamo due leggi elettorali diverse che generano una paralisi istituzionale dolosa causata dalla irresponsabilità della classe politica guidata da Renzi e dal Pd. Per questo abbiamo chiesto di garantire il percorso istituzionale più rapido per andare al voto con la legge elettorale che sarà certificata dalla Corte costituzionale». Voto subito, quindi, come si era limitato a twittare Beppe Grillo chiedendo che «la volontà dei cittadini vada rispettata». E Renzi-bis, così da far rosolare un altro po' il premier con un «governicchio di scopo». Per i grillini la deadline è a fine gennaio, quando è atteso il giudizio della Consulta sull'incostituzionalità dell'Italicum, e nel frattempo il dimissionario Renzi «dovrebbe limitarsi ad essere mero strumento regolamentare del Parlamento» dicono dal Movimento Cinque Stelle. Per i grillini il «governicchio» sarà l'occasione per rimettere all'opera i megafoni dell'antipolitica. E infatti, dopo la consultazione al Quirinale, l'assemblea M5S si riunisce per valutare l'opzione della mobilitazione di piazza.

Mentre Mattarella ha tentato di convincerli sull'opportunità di «un governo forte e con pieni poteri». Nel Movimento Cinque Stelle, però, l'Italicum non è più un tabù, anche perché consentirebbe a Grillo e ai suoi di evitare alleanze. A creare scompiglio, infatti, sono i rumors su un possibile asse con la Lega di Salvini. Uno scenario che, a partire dalla questione dell'immigrazione, divide i gruppi parlamentari pentastellati. Dicono i due capigruppo: «Qualsiasi altra soluzione sarebbe un tradimento della volontà popolare, va rispettata la volontà dei cittadini e non violata».

All'uscita dal Quirinale, dopo un incontro durato poco più di mezzora, i volti dei due parlamentari sono a metà tra il tirato e l'emozionato. Giulia Grillo, scatta un selfie con un «attivista del Rubicone», Luigi Gaetti, pressa per andare via e svicolare dai cronisti.

Rocco Casalino, anche lui in vena di selfie, dice: «non dovete perdere tempo, non rilasceremo alcuna dichiarazione». Chiedono curiosi e giornalisti alla capogruppo alla Camera: «Ha sentito Beppe Grillo?», l'altra Grillo non risponde.

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