Milano - Onorevole Matteo Salvini, quelle foto a torso nudo e con le cuffie da dj sulla spiaggia di Milano Marittima non sono propriamente da candidato premier.
«Uno non può nemmeno divertirsi? È proprio in spiaggia che c'è la vita vera, gli imprenditori che pagano fino al 75% di tasse. I politici avrebbero bisogno di un bel bagno di realtà».
L'altra sera ad Arcore?
«Prima la festa della Lega e poi dalle dieci a mezzanotte a trovare Silvio Berlusconi».
Il centrodestra traballa?
«Macché. Era la prima volta dopo la sua operazione».
I vostri rapporti si sono parecchio raffreddati.
«Balle da giornali. Ci vediamo poco, ma siamo molto legati».
Le ultime elezioni non sono andate bene per la Lega e la fronda interna dà l'assalto alla segreteria Salvini.
«Mi faccia dire una cosa».
Dica.
«Sono molto felice di aver trovato Berlusconi in ottima forma e soprattutto al di là di quello che si dice, mai così decisamente anti Renzi».
Partiamo dalla forma.
«Fisica e di morale. E questa è la cosa che più mi interessa. Palestra ogni giorno e alla sua età fa molti più chilometri di me».
Anti renziano. Ma si dice che Forza Italia vada verso un nuovo Nazareno.
«Altre balle da giornali».
Sicuro che Fi non sia pronta ad appoggiare Renzi?
«Berlusconi mi ha ribadito quanto con Renzi la situazione sia deteriorata, l'economia devastata, le sue ricette ininfluenti e l'allarme terrorismo sia fuori controllo».
Non sta esagerando?
«La popolarità di Renzi è crollata, ma il centrodestra non deve dire solo no. Facciamo un programma per quando riusciremo a mandare a casa questo governo che nessuno ha eletto».
I candidati premier del centrodestra sono Salvini e Stefano Parisi?
«Con Berlusconi abbiamo deciso di parlare solo di programmi e non di candidati. Metteremo tre uomini della Lega, tre di Fi e tre di Giorgia Meloni a lavorare su Europa, immigrazione, pensioni».
Ripartite dallo schema classico del centrodestra a tre?
«L'unica condizione è che non ci sia posto per chi vota Sì al referendum e fa da stampella al governo Renzi».
Niente Alfano?
«Se qualcuno pensa di ripartire con Alfano, Albertini, Cicchitto, Verdini, Tosi e magari Fini si sbaglia di grosso. Chi ha tradito una volta, tradirà ancora».
Dovrà confrontarsi con Parisi che guarda al centro più che a una Lega lepenista. Magari le preferirà Maroni.
«A parte che per me lepenista e populista non sono insulti, Berlusconi mi ha detto che io sono il suo unico interlocutore nella Lega. E io gli ho detto che lui per me è l'unico in Forza Italia».
E Parisi cosa l'hanno chiamato a fare?
«Berlusconi dice che deve solo fare un esame di Fi e capire cosa va e cosa non va».
Deve sistemare i vertici e fare un nuovo partito?
«Non metto becco, ma una Fi in salute è interesse anche della Lega. Tanti auguri a Parisi».
Avete parlato di flat tax?
«Con Berlusconi siamo d'accordo: secondo i nostri calcoli con un'unica aliquota al 15% in un anno si recupera talmente tanto sommerso di sopravvivenza che lo Stato incasserà di più. Loro dicono il 20%, vedremo».
L'Europa.
«Siamo d'accordo che così non va bene, ma loro stanno con la Merkel e noi con la Le Pen. Dovremo chiarirci».
Il vostro No al referendum è contro Renzi o contro la riforma della Costituzione?
«Contro Renzi e contro questa riforma senza presidenzialismo con l'elezione diretta e più poteri al presidente, il vincolo di mandato e i parlamentari che cambiano partito fuori dal parlamento, rilancio del federalismo, articolo 75 e possibilità di voto su temi fondamentali come l'ingresso della Turchia in Europa».
Islam e terrorismo?
«Il ministro della Giustizia ha finalmente detto che dietro ai barconi dei clandestini c'è l'Isis. Quando lo dicevo io mi davano del lepenista».
Berlusconi vende il Milan?
«Con la morte nel cuore. Anch'io da tifoso avrei preferito una cordata italiana, ma oggi per vincere servono i soldi».
Si farà ancora fotografare a torso nudo in spiaggia?
«A Milano Marittima non c'è un vù cumprà, perché 50 agenti la pattugliano tutto il giorno».
Il sindaco di Cervia è del Pd.
«Non c'è bisogno di essere della Lega per avere buon senso».
C'è ricascato. Dà della «tarata mentale» alla presidente della Camera Laura Boldrini.
«Dice che siccome non facciamo più figli, per pagare le nostre pensioni dobbiamo far entrare 300mila immigrati all'anno».
Lei Salvini dovrebbe avere più rispetto delle istituzioni.
«Per dire quelle cose bisogna avere una tara mentale».
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