Il nome di Hulileh per governare. Gaza Lite tra Katz e l'Idf

L'ex capo della Borsa di Nablus ha molti consensi

Il nome di Hulileh per governare. Gaza Lite tra Katz e l'Idf
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Ne hanno discusso per oltre un anno e mezzo. Ma la montagna rischia di partorire un topolino. Certo il nome di Samir Hulileh, imprenditore e uomo d'affari palestinese, piace a tutti. Dai vertici dell'Anp (Autorità Nazionale Palestinese) a quelli della Lega Araba, da Israele e Stati Uniti fino ad Hamas, sembra non esserci nessuno pronto a mettere in discussione la sua nomina a governatore di Gaza. Ma forse proprio questo deve far dubitare sulle capacità di questo uomo d'affari, presidente fino allo scorso marzo della Borsa di Nablus, di trasformarsi in autentico "rais" capace di sottrarre la Striscia al controllo di Hamas e trasformarla nell'embrione del nuovo stato palestinese. Pur avendo ricoperto tra il 2005 e il 2006 la carica di segretario generale del terzo governo Anp - guidato al tempo dal defunto premier Ahmed Qurei - Halilah non ha lasciato segni tangibili del suo mandato.

Da uomo d'affari cresciuto in una Cisgiordania terra di scambi commerciali tra palestinesi e israeliani ha sicuramente fatto della malleabilità la sua miglior qualità. C'è da chiedersi però se abbia acquisito anche l'autorità e il carisma indispensabili per imporsi su una Gaza dove un ventennio di potere integralista e tre anni di guerra, morte e disperazione hanno segnato animi e menti della popolazione. Comunque sia la sua candidatura a governatore di una Striscia affidata dopo la fine dell'occupazione israeliana alla tutela della Lega Araba e dell'Anp è stata rivelata dall'agenzia palestinese Ma'an e dal sito israeliano Y'net. Quest'ultimo citando "documenti presentati al Dipartimento di Giustizia" spiega che la figura dell'ex presidente della Borsa di Nablus - gradita a Israele e Usa - dovrebbe guidare la transizione al dopoguerra. Ma'an riporta un'intervista allo stesso Hulileh in cui il governatore "in pectore" spiega che la sua nomina "discussa all'interno della leadership palestinese, è sul tavolo da un anno e mezzo" sarebbe "stata accettata da Hamas". Per Ma'an la nomina rientra nei "dettagli di un accordo in fase di definizione, che include la cessazione delle ostilità e il ritiro dell'esercito israeliano". L'accordo prevede anche "l'ingresso di forze arabe sotto la supervisione americana". In questo contesto al governatore spetterebbe il compito di "gestire gli affari civili, garantire la sicurezza e supervisionare il processo di ricostruzione".

Il tutto nell'ottica di un futuro non certo immediato. Al momento si attende il via dell'offensiva israeliana chiamata a eliminare le ultime postazioni di Hamas intorno a Gaza City. Nel campo israeliano regnano però incertezze e divisioni. L'esercito non ha ancora varato il piano tattico per l'evacuazione dei civili intorno a Gaza City, né quello per il richiamo dei riservisti.

In tutto ciò il ministro della Difesa Israel Katz è ai ferri corti con il capo di stato maggiore generale Eyal Zamir, scettico sull'opportunità di rioccupare Gaza. Katz si rifiuta di approvare le nomine dei generali, scelti da Zamir, che devono guidare le operazioni nella Striscia. Secondo il ministro le nomine non sono state coordinate con lui e vanno contro il protocollo.

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