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Nomine, arriva la settimana chiave per l'intesa. La prima casella da sbloccare sono le Ferrovie

Cingolani verso Leonardo. Donnarumma vuole l'Enel (ma c'è Scaroni)

Nomine, arriva la settimana chiave per l'intesa. La prima casella da sbloccare sono le Ferrovie

Alla ripresa post festività pasquali il governo proverà a chiudere il pacchetto delle nomine ai vertici dei colossi statali. Martedì 11 aprile, dopo il Cdm, il tavolo di maggioranza si riunirà per mettere a punto una prima bozza d'intesa. La prima data da segnare in agenda è lunedì 17 aprile, quando si terrà il Cda dell'holding Ferrovie dello Stato. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha affidato il dossier al viceministro Edoardo Rixi. Al timone di Rfi, la partecipata di Fs che detiene in pancia 24,1 miliardi del Pnrr, la Lega vuole per la poltrona di presidente Dario Lo Bosco, attuale numero uno di Trainose, la società di Trenitalia che svolge il servizio ferroviario su tutte le linee greche. Lo Bosco, molto vicino all'ex ministro Saverio Romano, avrebbe incassato la benedizione del Carroccio. Per la poltrona di ad il duo Salvini-Rixi punta su Gianpiero Strisciuglio, manager pugliese oggi direttore generale di Mercitalia Logistics. Al vertice di Trenitalia Rixi scommette sul bis di Luigi Corradi, ligure come il viceministro. Corradi godrebbe del placet anche di due pezzi da novanta di Fdi: il presidente del Senato Ignazio La Russa e il ministro del Turismo Daniela Santanchè.

A far da ponte tra Corradi e gli ambienti di Fdi sarebbe stata Valeria Giovanna Venuto, dirigente addetta alle relazioni esterne per Fs. Corradi aveva ottenuto la guida di Trenitalia in quota Di Maio. L'alternativa potrebbe essere Vincenzo Macello, manager Fs. Alla holding madre Fs tutto sembra essere legato al destino dell'ad Luigi Ferraris. L'attuale capo di Fs sarebbe in partita per il vertice Enel. Per il posto di ad di Ferrovie dello Stato salgono le quotazioni del napoletano Massimo Bruno. L'8 maggio si riunirà poi l'assemblea di Poste Italiane. L'ala meloniana non esclude la riconferma di Matteo Del Fante, attuale ad di epoca renziana e riconfermato da Gentiloni. Lega e Fi vogliono un cambio. Il Carroccio rispolvera il nome di Flavio Cattaneo (stimato anche in ambienti Fdi) mentre gli azzurri avrebbero messo sul tavolo la carta Paolo Scaroni, se quest'ultimo non dovesse spuntarla all'Enel. Il 9 maggio è il turno di Terna. L'ad Stefano Donnarumma si sta giocando le sue carte per rimpiazzare Starace all'Enel. Per la guida di Terna potrebbe arrivare una donna: in pole position ci sarebbe Roberta Neri, ex ad di Enav. Partita apertissima è il rinnovo dei vertici Enel. Fdi vuole Stefano Donnarumma al timone. Forza Italia non ha abbondonato l'idea Scaroni che potrebbe essere dirottato alla presidenza. Altro profilo in risalita è quello di Paolo Gallo ad di Italagas. Nella rosa ci sarebbe anche Flavio Cattaneo, in quota anche per le Poste. Cambio scontato a Leonardo con l'uscita di Alessandro Profumo. Per la successione in pista ci sono due nomi: l'ex ministro Roberto Cingolani, sponsorizzato dal premier, e Lorenzo Mariani, capo del consorzio missilistico Mbda, spinto dal ministro della Difesa Guido Crosetto.

Scontata la riconferma di Claudio Descalzi all'Eni, per la presidenza la Lega prova a strappare la poltrona.

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