Nomine Rai, la sinistra occupa l'informazione. Tagliati i tg notturni

Nomine Rai, la sinistra occupa l'informazione. Tagliati i tg notturni

Alla fine, anche nel modello orizzontale, la sinistra si porta a casa la fetta più grossa. Ieri il Cda Rai ha espresso parere positivo alla nuova struttura presentata dall'ad Carlo Fuortes che guiderà la Tv di Stato nei prossimi anni. L'idea è quella di proiettarla nel futuro, sul modello degli altri broadcaster europei. Il metodo però resta sempre lo stesso: la spartizione delle poltrone in base all'appartenenza a una certa area di pensiero. Le posizioni più importanti sono Prime Time (che governa tutti i programmi di intrattenimento di prima serata) e Day Time (intrattenimento dalla mattina al tardo pomeriggio): direttori sono stati scelti rispettivamente Stefano Coletta (che resta anche responsabile di Raiuno) e Antonio Di Bella, che è stato riportato a Roma da New York dov'era corrispondente. Entrambi non fanno mistero della loro fede politica. Stesso discorso vale per la direzione cultura in cui viene confermata Silvia Calandrelli e quella fiction - colonna portante del palinsesto - in cui resta Maria Pia Ammirati. Senza dimenticare che a quella approfondimento (che gestisce tutti i talk) era già stato nominato Mario Orfeo. All'altra importantissima direzione che comprende serie tv e cinema (con enorme portafoglio) va Francesco di Pace, attuale capostruttura per cinema di Raitre, per anni al fianco di Enrico Ghezzi. Alla direzione Kids resta Luca Milano. A quella Contenuti Digitali va Elena Capparelli, direttrice RaiPlay.

Dunque, in questo giro, in quota centrodestra è andata solo la direzione documentari dove si insedia Fabrizio Zappi, attuale vice direttore Rai Fiction, al posto di Duilio Gianmaria. In compenso pare che Angelo Mellone diventi, nella prossima tornata di nomine, vice direttore day time, Nicola Rao vice direttore del Tg1 e Paolo Corsini vice dell'approfondimento. Fuori dai giochi i 5 Stelle che, per ora, non riescono a piazzare Giuseppe Carboni, ex direttore del Tg1.

Ieri in Cda è anche passata la linea di Fuortes del taglio dell'edizione notturna del tg regionale, che tante polemiche ha sollevato nei giorni scorsi.

Per l'ad si tratta di sopprimere un notiziario molto costoso (perché comporta gli straordinari notturni), per i sindacati si tratta di un attacco all'informazione e anche di una mancanza di rispetto delle procedure sindacali. Una scelta controversa, non per nulla in cda c'è stata una maggioranza risicata: appena quattro voti su sette.

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