
Ragusa Oltre mille immigrati soccorsi in mare in due giorni dalla Marina militare. Non c'è tregua. Il flusso è costante. Si tratta oramai di numeri altissimi, che hanno fatto registrare nei giorni scorsi il cosidetto «sbarco dei mille» a Pozzallo. Ieri mattina la nave Urania ha ultimato le operazioni di soccorso di 217 persone, il giorno prima la San Giusto ne ha soccorse 359, la Fasan 201 e la Dattilo 362.
Un'estate da record che vede le Prefetture al lavoro per gli spostamenti degli immigrati verso il Centro-Nord con voli charter messi a disposizione dal ministero dell'Interno per fare posto ai nuovi arrivati. Un'estate di fuoco non solo per le alte temperature, che provano in maniera estenuante gli immigrati durante la traversata, ma per l'intero dispositivo in moto per l'accoglienza, a cominciare dagli addetti ai controlli pre-sbarco per finire agli ospedali, dove si effettuano decine e decine di visite.
Lo sfiancante lavoro trova per fortuna sollievo in storie a lieto fine come quella di Nura, bimba siriana di un mese e mezzo, nata prematura e arrivata con i «mille» ancora attaccata al seno di mamma Fatmi, minorenne. Dopo una ricerca nei centri di accoglienza, l'Azienda sanitaria di Ragusa ha rintracciato papà Khaled, che ha riabbracciato la famiglia ed è ospite della foresteria dell'ospedale ibleo.
Lavoro estenuante per la polizia giudiziaria, alla costante ricerca degli scafisti. Un tunisino è stato arrestato ieri dalla mobile di Reggio Calabria. Aveva guidato un barcone con 1.003 immigrati. Un altro è stato assicurato alla giustizia dalla mobile di Ragusa. È uno dei timonieri dei 5 natanti dello «sbarco dei mille». Il tunisino arrestato il giorno prima era pregiudicato per diversi reati, tra cui traffico di droga. Era stato espulso dall'Italia quattro anni fa, con accompagnamento coatto in Tunisia, ma rieccolo qui.
Lo stress ha fiaccato un poliziotto di Ragusa finito persino in ospedale. La preoccupazione per la possibilità di contrarre malattie fa la sua parte. Per il ministero dell'Interno non c'è nessun poliziotto malato. Il sindacato di polizia Consap aveva lanciato l'allarme per 40 poliziotti cutipositivi al test di Mantoux (hanno cioè avuto un contatto pregresso con il microrganismo della Tbc) e, con Assotutela, ha promosso una class action contro il ministero per omessi controlli sanitari.
Il 90% degli agenti di polizia che giorni fa doveva essere in servizio per lo sbarco di 500 immigrati dalla Urania si è dato malato. «Potrebbe non essere casuale commentava il Consap, sostenendo che - i poliziotti non si sentono tutelati e hanno paura per la propria salute e le famiglie».