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"Se divento sindaco non farò le unioni gay". Ed è bufera su Marchini

Dalle botticelle all'Atac, ecco il programma di Marchini per Roma

"Se divento sindaco non farò le unioni gay". Ed è bufera su Marchini

Nel giorno in cui la legge sulle unioni civili arriva alla Camera per il sì definitivo, Alfio Marchini è categorico: "Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni", ha detto il candidato del centrodestra nella corsa al sindaco di Roma.

Dichiarazioni che hanno sollevato un polverone. "Alfio Marchini vuole essere un sindaco che non rispetta la legge, un bel biglietto da visita", attacca Monica Cirinnà, relatrice della legge, "Le unioni civili, una volta approvate definitivamente dal Parlamento non sono derogabili per scelta politica. Se Marchini, come ha annunciato, non celebrerà le unioni civili tra persone dello stesso sesso non soltanto andrà contro i diritti dei cittadini romani, ma anche contro una legge dello Stato con tutte le conseguenze civili e penali. Ricordo a Marchini, che esiste l'articolo 328 del codice penale sull'omissione degli atti d'ufficio e che il sindaco giura sulla Costituzione, impegnandosi a rispettare la legge. Marchini non intende giurare sulla Costituzione? Di certo siamo di fronte alla prima dichiarazione omofoba di un candidato a sindaco per blandire gli elettori di destra".

Dalle botticelle all'Atac, l'imprenditore ha però snocciolato il suo programma. A partire dalla modernizzazione degli apparati di sicurezza: "Sosteniamo l'uso dei droni e della tecnologia per garantire la sicurezza in città", ha spiegato". E poi le tanto contestate "botticelle", le carrozze che portano a spasso i turisti per Roma: "Ho un debole per gli animali, cani e cavalli. Nel nostro programma è previsto un cimitero comunale. Un animale ti obbliga a prendersi cura di qualcuno che non sei tu. Le botticelle sono anacronistiche, vanno eliminate".

Per quanto riguarda il traffico, il candidato sostenuto anche da Forza Italia ha spiegato come diminurire del 30% le auto: "Non possiamo tenere separati viabilità e studio dei flussi. Ecco perché nel mio programma sono previsti i semafori intelligenti, già in uso ad esempio a Singapore, che hanno dei sensori e che possono regolare meglio il traffico. E penso anche a sensori da porre sotto l'asfalto. Solo la attraverso la tecnologia possiamo migliorare la vita dei romani". Il tutto rendendo più efficaci ed efficienti le municipalizzate romane, a partire dall'Atac: "Prima di parlare di privatizzazione bisogna studiarne attentamente il piano industriale.

La rete di esercizio va rivista e devono essere sfruttati di più i sistemi tecnologici, non solo per la frequenza del mezzo, ma anche per il suo riempimento".

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