Tutta colpa di un "debito importante" con Equitalia. Questa è la giustificazione presentata da Gian Luca Sassi, consigliere regionale dell'Emilia-Romagna, espulso dal Movimento Cinque Stelle, per non aver restituito parte del suo stipendio così come stabilito dal regolamento dei pentastellati.
Sassi ribadisce di essere pronto a "affrontare le conseguenze delle mie scelte" ma non accenna alla possibilità di dimettersi. Quando il suo stipendio, "almeno quello sulla carta", è aumentato dopo l'elezione in Regione"Equitalia - ha scritto il consigliere - è intervenuta prima bloccando tutto e poi, dopo vari chiarimenti e lo sblocco dell'erogazione, esigendo però che ne venisse pignorata una parte".
Poi "le cose si sono complicate sempre di più" e così il consigliere con "una decisione dolorosa" ha deciso di non restituire quanto dichiarato. "Oggi - ha detto Sassi - va da sé che si è trattata di una scelta sbagliata".
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