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"Non risponde da mesi. C'è un limite a tutto". Lo sfogo di Giarrusso su Conte

L'europarlamentare 5s Dino Giarrusso dà sfogo all'autocritica e in tv svela l'implosione del Movimento: "Conte? Non è facile parlargli. Comincio a essere onestamente perplesso"

"Non risponde da mesi. C'è un limite a tutto". Lo sfogo di Giarrusso su Conte

La casa brucia. E, mentre Giuseppe Conte prova a domare le fiamme, c'è chi - dall'interno - getta benzina sul fuoco del malcontento. Dopo la sconfitta nella partita politica sulla commissione Affari esteri, nel Movimento Cinque Stelle è divampata l'insoddisfazione: le vicissitudini parlamentari, del resto, hanno condannato la strategia del leader grillino a una serie di débacle difficili da giustificare. A maggior ragione, per un partito che siede tra i banchi della maggioranza. Così, nelle ore in cui i 5s provano a rimettere insieme i pezzi, arrivano nuove critiche e ulteriori retroscena sull'implosione del Movimento.

Stamani, in diretta su La7, è stato l'europarlamentare pentastellato Dino Giarrusso a dare sfogo all'autocritica su come stanno andando le cose. A cominciare proprio dalla disfatta del candidato grillino, Ettore Licheri, nella sfida per la nuova presidenza della commissione Affari Esteri. "Licheri non faceva nemmeno parte di quella commissione, doveva essere il capogruppo al Senato ed era stato trombato dai nostri stessi senatori, che hanno preferito Mariolina Castellone. Per quale motivo bisognava dare per forza una poltrona a Licheri?", ha lamentato da Bruxelles l'eurodeputato, accusando i pentastellati di autolesionismo. "Quando c'è una situazione così delicata, ci si mette d'accordo prima", ha osservato.

Obiezione spontanea: tali perplessità non potevano essere esposte a Conte prima che si consumasse l'ennesimo autogol? Sul punto, l'esponente Cinquestelle non si è trattenuto. "Non è facile parlare con Conte. Cerco di farlo da mesi ma non risponde ai messaggi, alle chiamate, non ha una segreteria. Io comincio a essere onestamente perplesso", ha rivelato l'europarlamentare in tv, inchiodando l'ex premier alle proprie responsabilità di leader. Lo sgretolamento pentastellato - ha ammesso poi l'ex inviato de Le Iene passato alla politica - sta avvenendo anche sul territorio. Lontano da Roma.

"In Sicilia abbiamo 126 comuni al voto e sapete quanti candidati sindaci del Movimento Cinque Stelle ci sono? Zero! E sapete in quanti Comuni ci sarà una lista del Movimento? Tre", ha svelato il politico catanese, senza nascondere il caos del proprio partito. "C'è un limite a tutto...", ha poi sbottato. E ancora, sempre in riferimento alla situazione in Sicilia: "Ci sono dei miei colleghi che vanno a fare campagna elettorale per un'altra lista (...) Abbiamo espulso gente per un tweet 'Milan merda' e poi permettiamo a 5 onorevoli del M5S di fare campagna elettorale per uno di un'altra lista?".

Una confusione totale, con un leader che - a detto dello stesso Giarrusso - risulta da mesi irreperibile. "Fare finta che non ci siano problemi non risolve i problemi", ha concluso l'europarlamentare, negando allo stesso tempo di voler lasciare il Movimento. E intanto, mentre Conte

html" data-ga4-click-event-target="internal">cerca le responsabilità al di fuori del proprio partito, la casa pentastellata brucia.

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