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"Non volevano andarsene". Le vittime del fango tradite dalle loro radici

L'ultimo corpo recuperato è quello di un 84enne di Faenza. I morti sono quasi tutti ultra settantenni: c'è chi è annegato in casa, chi nell'azienda costruita in una vita

"Non volevano andarsene". Le vittime del fango tradite dalle loro radici
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Vittorio Tozzi aveva 75 anni, è morto travolto dal fango nella cantina di casa dove era sceso per cercare di salvare i suoi conigli. Franco Prati, 64 anni, e sua moglie Adriana Mazzoli, 53, sono stati sorpresi dall'alluvione nella loro abitazione senza neanche avere avuto il tempo di fuggire. Giovanni Pavani invece aveva 75 anni, anche lui è rimasto fra le mura domestiche fino all'ultimo secondo, quando è stato travolto dalla piena del Senio. Poco prima di perdere la vita era al telefono con una vicina, alla quale aveva confessato di essere troppo affezionato alla sua casa, e di aver messo i sacchi di sabbia alle finestre, convinto che avrebbero fermato l'acqua. Poi però l'acqua è entrata, ha cominciato a salire e lui, prima di interrompere la comunicazione, ha avuto il tempo di descrivere i mobili, che vedeva galleggiare.

Quella dell'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna sarà ricordata come la strage degli anziani. Solo una, fra le vittime fino a questo momento accertate, ha meno di 50 anni. Tutti gli altri sono donne e uomini più fragili, che di fronte alla furia della natura non hanno accettato di lasciare le loro case, le loro radici, i loro ricordi, i loro animali. Proprio come successo per un altro uomo di 84 anni, l'ultimo fra i dispersi trovato senza vita a Faenza. I soccorritori hanno rintracciato il suo corpo immerso nel fango, nel cortile della sua abitazione. Fra le vittime del maltempo ci sono anche quelli di Palma Maraldi e Sauro Manuzzi, una coppia di Ronta di Cesena. Entrambi sono morti dopo aver cercato di aiutare la loro inseparabile asinella. Il corpo dell'uomo è stato recuperato vicino all'azienda agricola che gestiva con sua moglie producendo erbe aromatiche e spezie. Quello di Palma è stato invece trascinato per chilometri, fino a raggiungere la spiaggia di Zadina. Entrambi erano usciti di casa, in una frazione di Cesena, per controllare la situazione. A dare l'allarme è stata la figlia 33enne dal secondo piano dell'abitazione di famiglia quando non ha visto tornare i genitori. Sempre nella stessa zona è morto Riccardo Soldati. Aveva 77 anni e quando l'acqua è arrivata si trovava ancora in casa con sua moglie. L'uomo è uscito in giardino per controllare le condizioni dell'abitazione, ed è stato travolto dalla terra e dal fango, rimanendo sepolto dai detriti. Delio e Dorotea Foschini, avevano rispettivamente 73 e 71 anni. Anche loro, come molti altri cittadini, erano scesi nella cantina già allagata della loro abitazione, forse per recuperare qualcosa: sono stati folgorati e poi l'acqua li ha sommersi.

Un altro anziano è annegato fra le mura di casa, nella quale era rimasto nonostante l'allarme, forse per cercare di mettere in salvo qualche oggetto. Quando l'acqua lo ha raggiunto, sua moglie era sul balcone, e chiedeva aiuto. Lei si è salvata, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri, suo marito non ce l'ha fatta. Anche Fabio Scheda è rimasto ucciso. Aveva solo 44 anni, era proprietario di una ditta che stava cercando di installare una pompa sommersa per svuotare il piazzale di San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna. È caduto nel pozzo e ha perso la vita. «L'ho trovato nel fango e iniziato a urlare, non si può morire così», ha detto la moglie Sara.

Lui, come le altre vittime di questo immane disastro, è rimasto in prima linea fino all'ultimo, per cercare di aiutare il suo territorio. Per non abbandonare quella terra, e quelle case così amate, e trasformate improvvisamente in una trappola mortale.

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