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"Non voterò mai più questo Pd. Renzi vuole solo yes man"

A parlare è Marco Di Donato, uno degli amministratori della pagina Facebook "Io sto con il sindaco Ignazio Marino", che ci racconta tutti i tormenti della base del Pd romano dopo l'accoltellamento del sindaco operato da Orfini per volontà del premier

"Non voterò mai più questo Pd. Renzi vuole solo yes man"

"L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene a Matteo Renzi che la esercita via whatsapp". A gridarlo ieri sera in piazza del Campidoglio, al termine della conferenza stampa dell'ormai ex sindaco di Roma Ignazio Marino, è Marco Di Donato, uno degli amministratori della pagina Facebook “Io sto con il sindaco Ignazio Marino" che ha organizzato a piazza del Campidoglio due manifestazioni in suo sostegno, e che al giornale.it racconta tutta la sua delusione per quanto successo. "Sono iscritto al Pd e sono un uomo di sinistra. Ho sempre votato il Pd, l’ho sempre difeso. Mi sono preso insulti e minacce per difenderlo e ora me lo ritrovo come mio nemico, mio avversario politico. Le lascio immaginare il mio stato d’animo".

Quali sono le sue sensazioni?

Fa male vedere un partito che si definisce democratico che sovverte un sindaco democraticamente eletto da 664mila cittadini romani, che ha vinto 3 volte le elezioni: le primarie, il primo turno e il ballottaggio col 64% dei voti. Ben poche cose rappresentano la volontà popolare come l’elezione di un sindaco, a differenza del presidente del Consiglio o della Repubblica. Nonostante sia stato legittimato dal popolo, noi oggi abbiamo il segretario di un partito che si definisce democratico ma, a questo punto lo si può pure definire autoritario, che sovverte la volontà popolare.

Lei ha strappato la tessera?

Non faccio questi gesti estremi. La sto conservando per riconsegnarla direttamente al Nazareno e sto aspettando anche gli altri che faranno a breve la stessa cosa anche perché il Pd nei sondaggi è in discesa libera, non le dico a Roma cosa sta avvenendo in queste ore con i sono i circoli in subbuglio e la base in rivolta. Questo è ciò che ha prodotto la cura Orfini che è l’esecutore del mandante, Matteo Renzi.

Quindi mi sta dicendo che Marino è stato fatto fuori da un complotto di palazzo?

La mia sensazione è che Renzi voglia tutti degli yes man e siccome Ignazio Marino non è certo uno yes man andava eliminato. Dallo stile di Renzi in più occasioni è emerso questo: lui vuole solo esclusivamente yes man che fanno riferimento a lui ma in democrazia non funziona così. La democrazia è fatta di dibattito, confronto, ascolto della base e di tutta una serie di principi che sono alla base della Costituzione italiana.

Mi perdoni il paragone: anche nel 2008 Berlusconi era stato democraticamente eletto ma lei, in quanto militante Pd, di sicuro nel 2011 era in piazza a chiedere le sue dimissioni, o sbaglio? Qual è la differenza con Marino?

La situazione è completamente differente perché, di fatto, Forza Italia ha sfiduciato Berlusconi. Era una coalizione, formata da diverse forze che cominciava a perdere alcuni elementi, non aveva una maggioranza stabile e Berlusconi fu fatto decadere ma di certo non per mano di Forza Italia. Capisco quello che dice lei ma la cosa più grave di questa situazione è che è stato sfiduciato dal partito che lo ha sostenuto e presentato alle elezioni. Sarebbe stato diverso se fosse stata una maggioranza dove erano sorti dei problemi, era uscita Sel…

Ma Sel, da mesi, non faceva più parte della giunta Marino e anche esponenti di altre forze come Centro democratico e la lista Marino hanno rassegnato le dimissioni…

Sel però oggi (ieri ndr), nelle sue dichiarazioni, ha ribadito più volte il suo sostegno a Marino. Poi, si certo, ci sono state anche consiglieri di altre forze della maggioranza che hanno contribuito a far cadere Marino ma la cosa più grave è che il Pd lo abbia mandato a casa insieme alle opposizioni.

E, secondo lei, come sarebbe potuto andare avanti Marino dato che era venuto meno il rapporto di fiducia col Pd?

Si, ma la città è con lui. Facile fare i sondaggi dopo due anni di mandato. Obama al secondo anno di mandato aveva i sondaggi ai minimi storici eppure alla scadenza del suo mandato fu rieletto e ancora oggi gli americani lo rivoterebbero. I sondaggi che circolano, poi, non dicono le cose che sostengono Renzi e Orfini. C’è ancora una maggioranza di romani che sono dalla parte di Ignazio Marino. Il fatto che domenica in piazza ci fossero tremila persone è un dato indicativo. Quale sindaco oggi riuscirebbe a portare in piazza tremila persone?

In ogni caso Marino, in quanto indagato, sarebbe potuto andare avanti o c’era un problema morale?

Sicuramente c’è un problema morale. Io sono contento di vivere in un Paese come la Scandinavia dove si fanno dimettere le persone per uno scontrino, una sciocchezza. Peccato che poi abbiamo un Parlamento e un governo o presidenti delle Regioni, condannati con sentenza esecutiva, che oggi sono presidente di Regione. Con una piccola differenza: quelli sono amici del premier e quindi a loro è concesso restare, agli altri no. Ma, poi, non è Renzi che ha detto che un avviso di garanzia non significa nulla?

Quindi, in definitiva, è tutta colpa di Renzi?

Matteo Renzi pensa che gli elettori del Pd siano degli sprovveduti che si bevono le storielle e invece sono persone abituate a ragionare, a confrontarsi, a discutere, a votare per poi decidere e seguire tutti la stessa linea ma ci deve essere questo confronto in un partito che si definisce democratico. Non c’è più nulla di tutto questo. Si fa quello che dice il premier e chi non è d’accordo fuori. Io, al momento, questo Pd non lo voterò più per nulla al mondo e come me tanti altri, anche a livello nazionale. Come amministratore del gruppo Facebook vedo le richieste di iscrizione e le posso garantire che c’è un aumento sostanziale di cittadini italiani che si riconoscono nella figura di Ignazio Marino.

Anche in termini di strategia dove ci porta Matteo Renzi? Alla vittoria dei grillini o della Meloni in Campidoglio perciò, se si ripresentasse Marino con una lista civica sarei pronto a sostenerlo di nuovo, ma capirei se decidesse di lasciar perdere perché sfido chiunque a passare quello che ha passato lui.

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