I mprenditori e sindacati per la prima volta dalla stessa parte della barricata. La manovra spericolata del governo gialloverde prima ancora di essere varata ha dato i suoi amarissimi frutti: la bocciatura unanime di tutti i paesi Ue e ora anche l'insolita alleanza tra gli industriali e i rappresentanti dei lavoratori. Il tempo dell'attesa per le imprese e gli artigiani è finito e il Nordest si mobilita contro una serie di misure che, denunciano, renderanno gli italiani più poveri perché non puntano su lavoro ma sull'assistenzialismo con il reddito di cittadinanza.
L'appuntamento è per il 13 dicembre a Milano e la chiamata arriva dagli artigiani veneti ma contro la manovra c'è tutto il mondo dell'impresa: oltre a Confartigianato, Confcommercio e Confindustria. E la piazza di Milano non è stata scelta a caso perché nel mirino ci sono la Lega e il suo leader Matteo Salvini, reo di aver stretto un patto «scellerato» con i Cinquestelle con i quali condivide scelte che tradiscono le promesse fatte dalla Lega in campagna elettorale.
È proprio qui in Lombardia e in Veneto, le due regioni che da sole rappresentano un terzo del Pil del Paese, che il Carroccio ha la sua roccaforte. Ed è proprio qui che si avverte la delusione per una manovra che taglia le gambe alle imprese alle quali, è stato calcolato, vengono tolti circa 6 miliardi.
La manifestazione di Milano rappresenterà la punta dell'iceberg del malessere che da settimane serpeggia nel mondo del lavoro e dell'industria. Dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia che ha reiteratamente chiesto al governo di invertire la rotta della manovra. Parole alle quali hanno fatto eco quelle del presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi che ha accusato il governo di «giocare d'azzardo» sulla pelle degli italiani. Per Vescovi è impossibile intravvedere nella Manovra un barlume di crescita. E ieri anche il leader della Piccola industria, Carlo Robiglio, ha confermato la grande preoccupazione che serpeggia tra tutti gli imprenditori. «Nella trincea delle pmi di Confindustria, il 98 per cento delle associate, c'è indubbiamente una preoccupazione che sta salendo ogni giorno in maniera esponenziale - dice Robiglio -. L'imprenditore non ha paura delle difficoltà, ha paura dell'incertezza, delle cose non chiare». La conseguenza è che nessuno intende investire in Italia e, conclude Robiglio «c'è chi ha paura che finisca in una Caporetto».
Alla lista occorre aggiungere anche Confcommercio. La sfiducia si registra anche nel Sud. Nel rapporto sulle imprese giovani del terziario realizzato da Confcommercio emerge la richiesta di ridurre le tasse potenziando investimenti per la ricerca e l'innovazione per le imprese. Oltre la metà delle imprese giovani, il 55,3 per cento, ritiene poco o nulla efficaci la manovra del governo per affrontare la crisi.
A gettare il seme dell'insolita alleanza tra imprese è sindacato è tra gli altri il presidente regionale di Confindustria Veneto, Matteo Zoppas, che un paio di giorni fa è intervenuto al Congresso regionale della Cgil nella convinzione che sia possibile elaborare insieme alle parti sociali un piano per il lavoro e che insomma non è troppo tardi per cambiare direzione andando verso una strategia che metta
l'impresa al centro per creare più economia e più occupazione.E due giorni dopo Milano ci sarà un'altra grande manifestazione pro Tav a Verona. Insomma winter is coming, l'inverno sta arrivando per il vicepremier Salvini.
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