Nozze prima di morire. L'ultimo desiderio del gendarme eroe

La cerimonia era prevista a giugno. Si era addestrato simulando un attacco terrorista

Nozze prima di morire. L'ultimo desiderio del gendarme eroe

Aveva previsto tutto, forse persino il suo sacrificio estremo, quello che l'ha trasformato da vittima della furia omicida di un terrorista a eroe di un'intera nazione. La notte scorsa, mentre le forze lo stavano abbandonando al «Centre Hospitalier Gayraud» di Carcassonne, Arnaud Beltrame si è unito in matrimonio religioso con la sua compagna di sempre Marielle, veterinaria impegnata anche nel sociale. Padre Jean-Baptiste, un sacerdote che conosceva bene gli Arnaud, è corso al nosocomio per sposarli. Non c'era più tempo. Giugno, la data fissata per le nozze, era troppo lontana. Il tenente colonnello Beltrame, 44 anni, sentiva che qualcosa sarebbe cambiato nella sua vita, fin dal dicembre scorso. Nei giorni precedenti al Natale, assieme alla prefettura e alla squadra dei pompieri di Carcassonne, aveva organizzato un'esercitazione, una vera e propria simulazione d'attentato. Lo scenario immaginato da Beltrame era una strage terroristica in un supermercato. «Temeva un attacco jihadista di questo tipo - racconta il capitano Robert Bonnafous, della gendarmerie dell'Aude, ai piedi dei Pirenei, dove Beltrame prestava servizio - si lamentava per la mancanza di controlli nei centri commerciali e riteneva che sarebbero diventati facili obiettivi dei lupi solitari». Forse era stato messo in guardia da un sogno premonitore. Di sicuro c'è che venerdì pomeriggio, con la sua condotta eroica, ha salvato la vita a una donna, l'ultimo ostaggio rimasto nelle mani del jihadista maghrebino Redoaune Lakdim. «Prendi me al suo posto» ha detto, facendo sussultare i colleghi che lo stavano ascoltando attraverso il telefono che aveva lasciato connesso. Gli stessi colleghi che, alle 14.25, hanno udito dall'apparecchio i colpi d'arma da fuoco esplosi da Lakdim contro l'unico ostaggio rimasto nelle sue mani, il tenente colonnello.

Gli uomini del GIGN nel corso dell'irruzione sono riusciti a portarlo fuori dal Super U a braccia, ma le sue funzioni vitale erano ormai compromesse e nel corso della notte è spirato. Originario di Etampes, nell'Île de France, nel 2012 aveva ricevuto la Legion d'Onore per il valore mostrato durante la missione in Iraq. Gli istruttori ai tempi del corso di paracadutismo ricordano anche la sua fisicità, tant'è che gli avevano consigliato di trasformare in professione la passione per il rugby. La notizia della sua morte è stata comunicata con un tweet dal ministro degli Interni Collomb. «Mort pour la patrie. La Francia non dimenticherà mai il suo eroismo, la sua bravura, il suo sacrificio». La parola eroismo ritorna anche nell'ultimo saluto inviato dal presidente francese Macron, che ha aggiunto, «merita il rispetto e l'ammirazione della nazione intera per aver dato prova di un coraggio e di un'abnegazione eccezionali». Straziante il ricordo della madre: «Ha sempre fatto tutto per la patria, da quando è nato. Era la sua ragione di vita». Con la morte di Beltrame, il bilancio dell'attacco terroristico di venerdì è salito a quattro vittime (e 15 feriti). Lakdim aveva ucciso il passeggero della Peugeot rubata, Jean Mazieres, un cliente del magazzino, Hervé Sosna, e l'addetto del reparto di macelleria Christian Medves.

Le indagini della procura antiterrorismo proseguono a spron battuto. Da quanto si apprende Lakdim avrebbe avuto almeno un fiancheggiatore nel suo piano criminoso, un 17enne, anche lui originario del Marocco, posto in stato di fermo, insieme alla compagna diciottenne di Lakdim. L'abitazione del jihadista, a Carcassonne è stata perquisita. Testimoni parlano di tre scatoloni portati via dal suo appartamento.

In uno dei quali c'è il computer, indispensabile per verificare eventuali complicità. Sono stati trovati anche «appunti che alludono allo Stato islamico e fanno pensare a un «testamento scritto a mano» dove Lakdim «si dice dell'Isis».

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