Coronavirus

Numeri spaventosi e cala l'età dei contagiati. "Qui 1.800 trentenni con polmoniti da Covid"

Solo chi presenta un'insufficienza respiratoria viene ricoverato in ospedale

Numeri spaventosi e cala l'età dei contagiati. "Qui 1.800 trentenni con polmoniti da Covid"

I numeri continuano a far paura in Lombardia, dove è tornato a salire il numero dei decessi, che in un giorno ha raggiunto quota 402.

Ma c'è un nuovo elemento che spaventa in queste ore. Solamente in provincia di Bergamo sono stati contagiati 1.800 giovani. «Noi abbiamo tantissime polmoniti a domicilio, gli ospedali sono pieni e viene ricoverato solo chi presenta un'insufficienza respiratoria - spiega la dottoressa Paola Pedrini, segretaria generale regionale della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia -. Avremo almeno tre trentenni a testa in cura, siamo circa 600 medici in provincia di Bergamo e, quindi, sono almeno 1.800 i trentenni con la polmonite. Poi ci sono anche tutti gli altri dai 30-40 anni in su».

Non tutti i casi, quindi, vengono censiti perché in ospedale i ragazzi spesso non arrivano, in quanto più forti e meno vulnerabili al virus. Ma l'Oms sottolinea che i più giovani non sono immuni da conseguenze anche serie. «Questa è una malattia grave - dice Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell'Oms -. Anche se le prove che abbiamo suggeriscono che gli over 60 sono a maggior rischio, sono morti anche giovani, compresi bambini».

«Voglio dire ai giovani: non siete invincibili, potreste essere contagiati dal coronavirus e finire in ospedale - fa eco il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus - vi ricordo che le scelte che fate possono condizionare la vita degli altri». Il problema è proprio legato al fatto che gli asintomatici sono untori incredibili e i comportamenti individuali giocano un ruolo essenziale verso il prossimo. Dai dati di inizio marzo, del resto, era del 5 per cento la percentuale di persone sotto i trenta anni che aveva già contratto il Covid-19.

«Quando finirà l'incubo? Io tutti i giorni me lo chiedo e tutte le mattine spero che siano dati che ci aiutino a vedere una luce sempre più forte in fondo al tunnel - dichiara l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera -. L'incubo finirà, anche le notti più buie e hanno una bella alba. L'alba arriverà. Questo è il momento in cui dobbiamo essere più rigorosi. C'è un trend di rallentamento, ma dobbiamo essere più determinati a resistere e a stare a casa, perché il traguardo non è lontano. Ognuno di noi deve continuare a rispettare le restrizioni». In 24 ore i contagiati da coronavirus in Lombardia sono saliti a 30.703 casi, con +1.942 infettati in più, mentre le vittime sono state 402 in 24 ore e il totale ha raggiunto le 4178 unità.

A Bergamo i contagi sono ora 6.728 (+257) e attualmente all'ospedale Papa Giovanni XXIII sono ricoverati 417 pazienti con Covid.

Il carico di lavoro per il personale sanitario resta elevatissimo, con turni duri e incessanti, per questo la Regione ha deciso di collocare qui i medici russi che inizialmente erano stati destinati al presidio di Sondalo.

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