Coronavirus

Il numero dei contagi (lentamente) scende. Ma le terapie intensive occupate al 38%

Conferma: picco superato, anche se la situazione ospedaliera preoccupa

Il numero dei contagi (lentamente) scende. Ma le terapie intensive occupate al 38%

Una domenica abbastanza rassicurante, quella raccontata dal bollettino del ministero della salute che registra l'andamento dei contagi. Il numero dei casi contabilizzati ieri è di 20.159, più basso di sabato (ma questo non fa notizia) ma soprattutto più basso della domenica precedente, quando i contagi erano stati 21.315. Questo vuol dire che per il quarto giorno consecutivo il dato mobile dei contagi complessivi dell'ultima settimana scende e passa da154.539 a 153.383. Nelle ultime 96 ore il numero dei contagi settimanali ogni 100mila abitanti è passato da 265,92 a 257,18, restando superiore all'asticella di 250 fissata dal ministero della Salute come limite di rischio ma facendo intuire che entro tre o quattro giorni si possa tornare sotto la zona di rischio. Naturalmente non in tutta Italia c'è il segno meno. In questo momento l'Italia può essere divisa in tre parti: le regioni in cui il culmine della terza ondata sembra passata (Lombardia, passata da 330,72 a 307,97, Campania, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria e provincia autonoma di Bolzano), quelle in cui non c'è una linea di tendenza precisa (Lazio, Piemonte, Marche, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, provincia autonoma di Trento e Molise) e quelle in cui il picco dovrebbe essere raggiunto tra qualche giorno (Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria, Sardegna, Liguria e Valle d'Aosta). Secondo i nostri dati aggiornati a tutto ieri sopra quota 250 restano Lombardia (307,97), Campania (269,08), Veneto (250,88), Emilia-Romagna (397,82), Piemonte (358,04), Puglia (277,51), Toscana (253,86), Marche (330,41), Friuli-Venezia Giulia (456,63) e provincia autonoma di Trento (293,90).

Scendono anche i morti, che ieri sono stati 300, il dato più basso della settimana. Preoccupano di più invece i dati ospedalieri: dei 571.672 attualmente contagiati, 540.740 sono in isolamento domiciliare fiduciario e 30.932 sono ricoverati, con un aumento di 484 unità. Aumentano purtroppo anche i posti in terapia intensiva occupati da pazienti Covid: ieri erano 3.448, con un aumento di 61 unità rispetto al giorno precedente. Se l'andamento non inverte la rotta è possibile che entro una decina di giorni possano essere battuti il record della seconda ondata (3.848 del 25 novembre) e addirittura quello della prima ondata (4.068 del 3 aprile 2020). Attualmente il tasso di occupazione dei posti di rianimazione (9.055 in tutto in Italia) è del 38,08 per cento, ben più alto rispetto al 30 per cento fissato dal ministero della Salute come livello di allarme. Sono dodici le regioni con una percentuale superiore al 30 per cento: Marche (61,09), provincia autonoma di Trento (57,78), Lombardia (56,92), Piemonte (55,10), Emilia-Romagna (52,11), Umbria (51,80), Friuli-Venezia Giulia (46,29), Molise (41,03) Toscana (40,97), Abruzzo (39,53), Puglia (37,26), Lazio (34,04).

La provincia autonoma di Bolzano è al 30 per cento preciso.

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