Oggi gli Emiri firmano l'acquisto. Ecco cosa cambia

Alitalia evita di fallire e di disperdere personale e competenze; Etihad rafforza l'ingresso in Europa

Oggi gli Emiri firmano l'acquisto. Ecco cosa cambia

Se «valigia selvaggia» non riuscirà nell'intento di mandare tutto all'aria, oggi sarà firmato l'accordo in base al quale Etihad acquisterà il 49% della nuova Alitalia. Per stamattina è convocata l'assemblea che varerà l'aumento di capitale da 300 milioni, sul quale ormai si è trovato accordo, quindi il contratto sarà (finalmente) sottoscritto da James Hogan da una parte, da Roberto Colaninno e Gabriele Del Torchio dall'altra. Per il pomeriggio è stata convocata una conferenza stampa nella quale Hogan illustrerà le linee strategiche che daranno nuovo slancio all'Alitalia e che la riporteranno al pareggio nel 2017.

La giornata di ieri è stata intensa. Hogan si è recato a Palazzo Chigi di prima mattina, e qui ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e i vertici del ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel pomeriggio i legali hanno dato gli ultimi ritocchi agli accordi tra gli azionisti italiani che sono stati poi portati a conoscenza dei consiglieri in una riunione fissata per le 19. Il cda ha messo a punto anche gli ultimi adempimenti per l'assemblea di stamattina e ha preso atto che le adesioni all'aumento di capitale saranno superiori alle attese: dovrebbero versare la loro quota anche Pirelli, Antonio Percassi, che aveva fatto ingresso nell'azionariato nell'autunno del 2013, e lo stesso Colaninno. L'assemblea di oggi darà anche l'ok all'operazione in base alla quale le banche trasformeranno i due terzi dei loro crediti, circa 560 milioni, in capitale; la formalizzazione avverrà più avanti, quindi per il momento Mps e Popolare di Sodrio restano in panchina.

È stato il ministro Lupi a dare l'annuncio, al termine della riunione di palazzo Chigi: «Domani (oggi, ndr ) si firma», ha detto. «Siamo molto contenti, abbiamo fatto un ottimo lavoro, oggi definiamo gli ultimi dettagli e poi si chiude. Anche dopo i dati di martedì, questa è una iniezione di fiducia per il Paese». Lupi ha spiegato che a settembre sarà presentato a Bruxelles un dossier che spiegherà «passo dopo passo» l'intesa raggiunta: il via libera da parte delle autorità europee è infatti il capitolo che terrà banco nei prossimi mesi. «Sono comprensibili le reazioni dei concorrenti - ha sottolineato il ministro - ma siamo convinti che ognuno farà la propria parte e anche l'Europa farà la sua». Una cosa è la concorrenza - ha sottolineato - altro è usare l'Europa per evitare la concorrenza: questo non lo accettiamo».

Il messaggio di Lupi è ottimista: «Nel 2013 l'Alitalia ha perso 565 milioni (dato mai ufficializzato, ndr ) ma nel 2017 c'è la prospettiva di chiudere in pareggio». Lupi ha detto anche di non essere preoccupato del futuro delle banche attuali azioniste: «Le banche torneranno a fare le banche e torneranno altri azionisti. Ad oggi sono entrati anche dei piccoli azionisti e questo è un bel segnale positivo che indica che si crede nel progetto industriale» (il riferimento è alle ultime adesioni ottenute per l'aumento di capitale da varare stamattina).

L'operazione Alitalia-Etihad è di ampie prospettive e di lungo respiro. Sebbene la proprietà resti in maggioranza italiana, la gestione sarà fortemente improntata all'esperienza di Etihad, che è considerata una delle compagnie migliori del mondo per qualità ed efficienza. Il matrimonio soddisfa entrambi i soggetti: Alitalia, detto brutalmente, evita di fallire e di disperdere personale e competenze; Etihad rafforza la sua strategia di ingresso in Europa. Finora ha acquistato partecipazioni di minoranza in vettori di secondo livello, Air Berlin, Aer Lingus, Darwin, Air Serbia.

Oggi entra, sempre con il 49% ma con una forza ben maggiore, in una grande compagnia ex monopolista, tuttora leader di un mercato importante, basata su un hub in una capitale che è una delle città più celebrate e più visitate del mondo.

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