Obama e (forse) Renzi hanno nascosto un morto italiano

Tre mesi fa ucciso per errore in un raid Usa. Ma ce lo dicono solo ora

Obama e (forse) Renzi hanno nascosto un morto italiano

Lo pensavamo vivo nelle mani dei suoi sequestratori, invece era morto da gennaio, colpito dal fuoco di droni (aerei senza pilota) americani lanciati contro una base di terroristi al confine tra Afghanistan e Pakistan. Si chiamava Giovanni Lo Porto, era stato rapito da Al Qaida all'inizio del 2012 in Pakistan dove era impegnato in una missione umanitaria. Tre anni di prigionia e poi, tragedia nella tragedia, la morte per mano di chi era a un soffio da liberarlo. La notizia è stata ieri da Obama: il dolore (con Lo Porto è morto anche un americano), le scuse, l'assunzione piena di ogni responsabilità, il risarcimento morale ed economico. Effetti collaterali di una guerra giusta, si dice in questi casi, soprattutto se non si è parenti o amici della vittima. L'incidente non cambia il nostro giudizio sugli Stati Uniti, che da oltre cent'anni versano il sangue dei loro ragazzi per difendere anche le nostre libertà. Ma in questa vicenda c'è un punto di domanda grande come una casa: perché il presidente Obama ha tenuto segreta la cosa per tre mesi, illudendo i famigliari e prendendo in giro il nostro paese? È mai possibile che i servizi segreti italiani e il governo non fossero informati? Sono fresche di pochi giorni le immagini di Obama e Renzi che si danno pacche sulle spalle alla Casa Bianca, scherzano, dissertano sui nostri vini: Italia very beautiful , Italia di qua, Italia di là. Tutte balle. Evidentemente Obama non ci considera all'altezza di comprendere e gestire una verità tragica come la morte «anomala» di un nostro concittadino. Se quattro giorni fa non l'ha detto neppure a Renzi durante il loro faccia a faccia è cosa molto grave. E se lo ha fatto e Renzi ha acconsentito a tacere, è ancora peggio. Un presidente del Consiglio non dovrebbe prendere ordini da un capo di Stato estero, e tantomeno tenersi per se una notizia del genere.

Tre mesi di silenzio sono inaccettabili. Non c'è riservatezza o sicurezza che tenga.

Se Renzi fosse davvero stato tenuto all'oscuro dell'incidente dovrebbe chiederne conto ufficialmente a Obama. Questo non riporterebbe in vita il povero Lo Porto, ma terrebbe almeno accesa la fiammella della dignità dell'Italia. E prenderemo atto che non abbiamo un premier zerbino.

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