Oggi l'ultima verità di Veronica sull'uccisione del piccolo Loris

La madre del bimbo ucciso a Ragusa ora accusa il nonno paterno. L'ennesima versione della donna tra ripensamenti e contraddizioni

Oggi l'ultima verità di Veronica sull'uccisione del piccolo Loris

Nero su bianco. Forse. La nuova verità di Veronica Panarello sull'efferata fine del figlio Loris, morto stando a questa versione per mano del nonno paterno, Andrea Stival, dovrebbe essere ratificata oggi alle 10 nel carcere di Catania, dove Veronica sarà interrogata dal pm di Ragusa, Marco Rota, alla presenza del difensore Francesco Villardita. La volta precedente, Veronica non ha fatto cenno al magistrato alle accuse contro il suocero, ma si è messa a cantare dicendo di essere famosa. Adesso, forse, tutto andrà come previsto. Accuserà Andrea di avere stretto al collo di Loris un cavo da computer, perché il piccolo aveva scoperto la relazione clandestina tra loro e voleva spifferarlo a papà Davide. Lui, col suo legale Daniele Scrofani, attende fiducioso la magistratura. Salvo che Veronica non riservi al pm particolari ancora inediti. Del resto da gennaio a oggi la versione che vede coinvolto il nonno è cambiata. A gennaio dice a una psicologa che lei e Andrea lo hanno ucciso insieme. Meno di un mese dopo, ai periti che la esaminano nell'ambito della perizia psichiatrica richiesta dalla difesa quale condizione per il rito abbreviato, cassa la correità e addebita tutto al nonno. Lei si descrive intimorita da Andrea, che la costringe a mettere le fascette ai polsi di Loris per tenerlo fermo. Cosa che cozza con la perizia medico-legale, che parla di fascette strette post mortem. Veronica (nell'ultima versione), una volta bloccato Loris, si allontana dalla sua stanzetta per rispondere al telefono al marito e quando rientra il piccolo è già stato ucciso.Cambiano altri dettagli. Prima Loris era adagiato sul sedile posteriore della Polo con cui lei si è diretta al canalone per gettarlo. Adesso è inginocchiato a lato guida, mentre Andrea è sdraiato dietro per non farsi vedere. Non cambia la parte che riguarda l'occultamento del cadavere. Quando Loris è stato buttato via, Andrea e Veronica secondo lei erano insieme. «Ma di cosa parliamo?» dice l'avvocato Francesco Biazzo, che rappresenta il nonno paterno - E sottolinea come non sia logica la versione che Andrea si nascondesse, perché non poteva essere a conoscenza della presenza delle telecamere. Né è stato inquadrato al suo ingresso nel palazzo. Ma Veronica ha spiegato che era nascosto in auto, incontrato per caso in strada. Nel processo Andrea è parte civile. Posizione che potrebbe decadere in caso di contestazione di qualche imputazione. Lui si dice pronto a un confronto con la nuora, guardandosi negli occhi. E la denuncerà non appena avrà confermato le accuse al pm.

A un mese dall'udienza preliminare, in calendario per il 17 marzo, appare corroborata l'ipotesi che Veronica semini frammenti di verità. «Deve dire la vera verità» ripete Francesco Panarello, suo papà. Forse bisogna solo congiungere i tasselli di un puzzle a cui mancano pezzi che potrebbero già essere nelle mani dei periti.

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